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Ho ascoltato e letto la tua news oggi dopo aver raggiunto un passo montano tanto sconosciuto quanto percorso dagli uomini da millenni. Su questa altura, nei secoli, tanti hanno alzato lo sguardo e si sino posti domande, tanto che qui insustono, stratificati, segnacoli, pietre, piccoli edifici costruiti e distrutti, alzati e crollati seguendo le vicende umane, ma mantenendo sempre questo senso di sacro che affascina chiunque vi sosti un attimo. Per questo quanto posso lo raggiungo... io atea qui sento di respirare con l'universo. Oggi mi hai proprio ispirata.

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Grazie per questo commento Sepide. La musica di Arvo Part credo porti in sé le sensazioni che qui descrivi poeticamente, almeno ne sono convinto, e in parte anche la montagna come paesaggio. Qui l'uomo si fa piccolo di fronte all'immutabile e si evidenzia il flusso delle cose umane nella loro caducità in forma di "respiro". A volte consapevole e poetico come nel tuo caso oggi, a volte inconsapevole alle prese con luoghi o situazioni. Grazie ancora.

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