Michael Nyman: classica, soundtrack.
Non sono un grande inventore da zero. Quello che faccio è usare, rubare, acquisire, riprodurre o riciclare la musica di altri musicisti.
Michael Nyman
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Ero giovane e sfrontato e avevo la testa piena di parole, al cinema andavo a vedere i film di Peter Greenway, scrivevo poesie e tutto alludeva ad un erotismo particolare, a sapori proibiti a cibi sontuosi, stoffe pregiate, spezie e musiche sconosciute. Musiche di chi? Michael Nyman obviously Sir. Partiamo dai ricordi: Modena, Piazza Grande o Piazza del Duomo se preferite, concerto di Michael Nyman accorro ispirato e ansante, pronto all’ascolto a ciuffo spianato. Il compositore sale sul palco con andatura sbilenca e dopo strani trick e track parte a “suonare” il pianoforte strimpellando alla buona, molto alla buona, le sue musiche. Stupore tra la folla, ma che accade al Maestro? Occhi angosciati dello staff giapponese di Nyman, fedele come solo i giapponesi sanno esserlo è pronto a far seppuku. What happened? Semplice il Maestro deve aver tracannato lambrusco in eccesso ed è salito sul palco messo peggio di Iggy Pop ai bei tempi. Risate e applausi quando la via crucis finisce, lui simpatico nel disastro, certo da tener controllato con gli alcolici prima dei concerti. Musica!
La citazione del nostro musicista di oggi dice molto se non tutto di Mr Michael Nyman che possiamo inserire nel filone del minimalismo, studioso del grande compositore seicentesco Henry Purcell, da cui ha attinto a piene mani. Scandalo a corte? No, siamo in un’epoca che smonta e rimonta il passato, rielabora, come facevano gli artisti neoclassici tra la seconda metà del settecento e gli inizi dell’ottocento, guardando all’antico, alla mitica Grecia di Socrate e Fidia e alla Roma di Adriano e Marco Aurelio, imitando, rubacchiando, ispirandosi alla grande, così oggi molti compositori citano, le rockstar campionano ed i rapper acchiappano parti ritmiche qua e là da James Brown a Marvin Gaye. Musica!
E dopo aver visto Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante stavo sdraiato sul porfido a guardare il cielo di notte e tutto sarebbe cambiato e tutto andava letto fino a cader di sonno e appena si poteva restar nudi andava fatto e il piacere andava cercato costantemente, era frenesia fertile, furia, scorrere dei sensi, ubriachezza di poeti e alcolici. Giovinezza, giovinezza dentro e fuori dai romanzi, “Tenera è la notte” diceva allora. Musica!
Il vino sonoro imbottigliato da Sir Michael Nyman ha un marcato sapore barocco ed è in debito con il grande compositore barocco Henry Purcell. Sorseggiandolo si apprezza la capacità di suscitare immagini e rispetto a certo minimalismo si apprezza la capacità di non annoiare fino allo sfinimento costruendo linee melodiche piacevoli ed evocative a volte un po’ mignotte, ma ci sta. La collaborazione con il regista Peter Greenway non si è limitata a costruire ottime colonne sonore per quelle immagini, ma ha indubbiamente costruito un sodalizio, un’estetica dove musica ed immagini si sono fuse indissolubilmente raccontando un’epoca, gli anni 80, dove lo scetticismo verso utopie ed ideologie stava velocemente prendendo piede, scalzando gli anni 70 e la scia di sangue dell’ottuso terrorismo rosso o nero. Musica!
Nyman stesso con il suo esplicito citazionismo sancisce la fine delle avanguardie, delle dissonanze elitarie, dei Luigi Nono desiderosi di spiegare le dissonanze alla classe operaia che gli preferiva ovviamente Iva Zanicchi e Orietta Berti. Michael Nyman ci offre composizioni popolari, ma mai banali o dozzinali e certamente molti di noi hanno scoperto, Bach, Purcell e altri giganti andando a ritroso da Nyman, viaggiando nel tempo come solo con l’arte si può fare in un’eterna scoperta e riscoperta dell’incapacitazione che per prima ha abitato gli artefici di quei dipinti, di quelle musiche, di quelle sculture…. Accomodatevi dunque senza alcun pudore, ubriachi di lambrusco, nudi o vestiti elegantemente, la tavola è imbandita, pizzi e merletti, posate d’argento, calici preziosi e vini divini scorrono a fiumi, proprio come l’esistenza. Musica!
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Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Michael Nyman: classical music, soundtrack.
I’m not a great inventor from scratch. What I do is to use, steal, acquire, reproduce or re-cycle music from other musicians.
Michael Nyman
I was young and brazen and had a head full of words, went to the movies to see Peter Greenway's films, wrote poetry and everything alluded to a particular eroticism, forbidden flavors to sumptuous foods, fine fabrics, spices and unknown music. Music by whom? Michael Nyman obviously Sir. Let's start with the memories: Modena, Piazza Grande or Piazza del Duomo if you prefer, Michael Nyman's concert accorro inspired and panting, ready to listen with wisps of his head wide open. The composer takes the stage with a lopsided gait and after strange tricks and tracks starts "playing" the piano strumming his music good-naturedly, very good-naturedly. Astonishment in the crowd, but what happens to the Maestro? Distressed eyes of Nyman's Japanese staff, loyal as only the Japanese can be is ready to seppuku. What happened? Simple the Maestro must have guzzled excess lambrusco and came onstage looking worse than Iggy Pop in the good old days. Laughter and applause when the via crucis ends, he sympathetic in disaster, sure to be kept in check with booze before concerts. Music!
The quote from our musician today says much if not everything about Mr. Michael Nyman, whom we can place in the strand of minimalism, a scholar of the great seventeenth-century composer Henry Purcell, from whom he drew heavily. Scandal at court? No, we are in an age that disassembles and reassembles the past, reworks, as neoclassical artists did in the second half of the eighteenth and early nineteenth centuries, looking to the ancient, to the mythical Greece of Socrates and Phidias and the Rome of Hadrian and Marcus Aurelius, imitating, stealing, drawing inspiration from the great, so today many composers quote, rock stars sample and rappers grab rhythmic parts here and there from James Brown to Marvin Gaye. Music!
And after seeing The Cook, The Thief, His Wife and Her Lover I would lie on the porphyry looking up at the night sky and everything would change and everything would be read until I fell asleep and as soon as you could stay naked it had to be done and pleasure had to be sought constantly, it was fertile frenzy, fury, flow of the senses, drunkenness of poets and spirits. Youth, youth in and out of novels, "Tender is the night," he said then. Music!
The resonant wine bottled by Sir Michael Nyman has a pronounced Baroque flavor and is indebted to the great Baroque composer Henry Purcell. Sipping it, one appreciates its ability to evoke images, and in contrast to certain minimalism, one appreciates its ability not to bore to exhaustion by constructing pleasant and evocative melodic lines, sometimes a bit flirtatious, but that's acceptable. The collaboration with director Peter Greenaway did not merely involve creating excellent soundtracks for those images but undoubtedly built a partnership, an aesthetic where music and images fused indissolubly, narrating an era, the 80s, where skepticism towards utopias and ideologies was rapidly gaining ground, displacing the 70s and the aftermath of the obtuse red or black terrorism. Music!
Nyman himself, with his explicit citationism, marks the end of avant-gardes, elitist dissonances, and Luigi Nono's desire to explain dissonances to the working class, which obviously preferred Iva Zanicchi and Orietta Berti. Michael Nyman offers us popular compositions, never banal or commonplace, and certainly many of us have discovered Bach, Purcell, and other giants by tracing back from Nyman, traveling through time as only art allows, in an eternal discovery and rediscovery of the incapacity that first inhabited the creators of those paintings, that music, those sculptures... So, feel free, intoxicated with Lambrusco, naked or elegantly dressed, the table is set, lace and doilies, silver cutlery, precious goblets, and divine wines flow like life itself. Music!
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