Antonio Vivaldi: classica.
Vivaldi ha suonato uno splendido assolo… questa musica non si è mai sentita prima e non ha eguali.
J.F.A. von Uffenbach
Torniamo alle monografie in questa uggiosa domenica elettorale di una altrettanto uggiosa campagna, che ha messo in mostra tutti i frutti maleodoranti del “o con noi o contro di noi” iniziato con la pandemia e protrattosi voracemente nei mesi successivi, al punto da rendere sempre meno legittima la sola presenza, l’esistere, dell’altro, del diverso, di quello con un pensiero diverso dal mio. Questo meccanismo in cui l’altro non solo ci è estraneo, ma si fa minaccia non è solo un fatto distruttivo, ma avvelena e rende l’atmosfera sociale brutta, fosca ed è premessa di un possibile passaggio dalla violenza verbale a quella fisica. Speriamo di no.
Di questo mastichiamo con l’amico Orlando Furioso, l’orso che suona il pianoforte, con cui è sempre cosa bella trovarsi per regalarvi (e regalarci) momenti significativi con la musica classica. La necessità nel nostro orizzonte sociale è riportare la bellezza, rivitalizzare il nostro sangue stanco di fiele e arsenico. Così discutendone vi proponiamo di ospitare nelle vostre orecchie il “Prete Rosso” ovvero Antonio Vivaldi, il grande compositore veneziano, appellato a tal guisa per il colore dei suoi capelli. Figura chiave del barocco, non deve assolutamente essere rinchiuso nel folclore di una Venezia che ama travestirsi da turistificio di massa, nascondendo sempre più la sua abbacinante bellezza agli sguardi superficiali e frettolosi. La bellezza chiede tempo, dedizione, attesa.
Come per Venezia lo stesso accade curiosamente per Antonio Vivaldi, vittima di una fruizione superficiale. Grande sperimentatore e innovatore, tra i migliori violinisti della sua epoca e indubbiamente grande influenza per il genio della musica (di tutti i tempi?) Johann Sebastian Bach. Siamo nel barocco ed al sacerdote Antonio Vivaldi non basta evidentemente seguire gli stilemi già definiti da altri e si spinge oltre, sviluppando il concerto, soprattutto solistico e la tecnica del violino e dell’orchestrazione. Compone inoltre per l’opera in musica ed il suo lascito compositivo è vastissimo e comprende inoltre numerosi concerti, sonate e brani di musica sacra.
Ci sono tutti gli ingredienti per una carriera folgorante ed infatti il nostro è un enfant prodige e rapidamente è considerato prima a Venezia e poi in tutta Europa un grande musicista e compositore. Il Prete Rosso dedica opere a Carlo VI d’Asburgo e suona di fronte al Papa Benedetto XIII raggiungendo il vertice della notorietà all’inizio del XVIII secolo. La sorte però non lo accompagna con favore per tutta la vita e negli anni 30 del settecento il suo lavoro viene considerato “fuori moda” ed in Italia ci si dimentica rapidamente di Vivaldi, che vede la povertà avvicinarsi. Cerca rimedio trasferendosi a Vienna per trovare in Carlo VI un committente e far conoscere il suo lavoro anche all’estero. La morte del sovrano manda a monte i suoi piani e la sua situazione precipita. Malfermo di salute fin dall’infanzia muore nel 1741 nella capitale austriaca, dimenticato da tutti ed in povertà e viene sepolto in una fossa comune. Non abbiamo una tomba per onorare il grande compositore….Oh vana gloria delle capacità umane! Quanto poco tempo resiste verdeggiante sulla cima.. (Dante, Divina Commedia, Canto XI, Purgatorio).
La sua musica è caduta nel dimenticatoio addirittura fino ai primi decenni del secolo scorso. Fortunatamente il vento è cambiato ed anche noi due, il sottoscritto in compagnia del fidatissimo Orlando Furioso, abbiamo come obiettivo anche di dare il nostro microscopico contributo per ridare dignità e splendore al grande compositore veneziano, in particolare per tentare di svelare la profondità che sta dietro alle sue melodie, malamente e superficialmente interpretate per secoli, pur avendo estimatori del calibro di Bach.
Eccoci dunque a cucinarvi a quattro mani una playlista che percorre lavori ora notissimi, come “Le Quattro Stagioni”ed altri meno noti, per gustare la “laguna musicale” stupenda e magica come la Venezia che per tanti anni ha ospitato e coccolato il grande Maestro. CLICCATE QUI per scoprire ilmondo di Antonio Vivaldi ed abbeverarvi alla bellezza che tanto ci manca in questo momento in Italia. Per concludere il Furioso pretende che inserisca la trascrizione di Bach per 4 pianoforti, originariamente clavicembali, della musica originariamente composta da Antonio Vivaldi per violino, a testimoniare nei fatti della grande considerazione in cui il grandissimo compositore tedesco teneva il nostro “Prete Rosso”…. Voi vorreste mai contrariare un orso che per di più può diventare in un baleno furioso? No? Nemmeno io!
Desiderate qualcosa di diverso dalle composizioni di Antonio Vivaldi? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Antonio Vivaldi: classical music.
Vivaldi played a splendid solo... this music has never been heard before and has no equals.
J.F.A. von Uffenbach
Let's return to the monographs on this dreary election Sunday of an equally dreary campaign, which has showcased all the malodorous fruits of the "either with us or against us" mentality that began with the pandemic and voraciously persisted in the following months, to the point of making the mere presence, the existence, of the other, the different, less and less legitimate. This mechanism in which the other is not only foreign to us but becomes a threat is not only a destructive fact but also poisons and makes the social atmosphere ugly, dark, and is a prelude to a possible transition from verbal violence to physical violence. Let's hope not.
With our friend Orlando Furioso, the bear who plays the piano, we chew on this, always a beautiful thing to do to give you (and us) meaningful moments with classical music. The need in our social horizon is to bring back beauty, revitalize our blood tired of gall and arsenic. Thus, in discussing it, we propose to host in your ears the "Red Priest," that is Antonio Vivaldi, the great Venetian composer, so named for the color of his hair. A key figure in the Baroque period, he must absolutely not be confined to the folklore of a Venice that loves to dress up as a mass tourist attraction, increasingly hiding its dazzling beauty from superficial and hurried glances. Beauty requires time, dedication, and waiting.
As with Venice, the same curiously happens for Antonio Vivaldi, a victim of superficial consumption. A great experimenter and innovator, among the best violinists of his time and undoubtedly a great influence on the genius of music (of all time?) Johann Sebastian Bach. We are in the Baroque period, and the priest Antonio Vivaldi evidently does not suffice to follow the stylistic elements already defined by others and pushes beyond, developing the concerto, especially solo, and the technique of the violin and orchestration. He also composes for opera and his compositional legacy is vast, including numerous concertos, sonatas, and sacred music pieces.
There are all the ingredients for a dazzling career, and indeed, our man is a child prodigy and quickly considered first in Venice and then throughout Europe as a great musician and composer. The Red Priest dedicates works to Charles VI of Habsburg and performs in front of Pope Benedict XIII, reaching the peak of fame at the beginning of the 18th century. However, fate does not favor him throughout his life, and in the 1730s his work is considered "outdated," and in Italy, everyone quickly forgets Vivaldi, who sees poverty approaching. Seeking a remedy, he moves to Vienna to find Charles VI as a patron and make his work known abroad. The death of the sovereign foils his plans, and his situation plummets. In frail health since childhood, he dies in 1741 in the Austrian capital, forgotten by everyone and in poverty, and is buried in a common grave. We do not have a tomb to honor the great composer... Oh, the vain glory of human abilities! How little time it stays green on the top... (Dante, Divine Comedy, Canto XI, Purgatory).
His music fell into oblivion until the early decades of the last century. Fortunately, the wind has changed, and both of us, myself in the company of the trusty Orlando Furioso, also have the goal of giving our microscopic contribution to restore dignity and splendor to the great Venetian composer, especially to try to reveal the depth behind his melodies, poorly and superficially interpreted for centuries, despite having admirers of Bach's caliber.
So here we are to cook up a four-handed playlist that covers both well-known works, such as "The Four Seasons," and others less known, to savor the beautiful and magical "musical lagoon" like the Venice that hosted and pampered the great Maestro for so many years. CLICK HERE to discover the world of Antonio Vivaldi and quench yourself with the beauty that we miss so much at this moment in Italy. To conclude, the Furioso insists that I include Bach's transcription for 4 pianos, originally harpsichords, of the music originally composed by Antonio Vivaldi for the violin, in fact testifying to the great consideration in which the great German composer held our "Red Priest." Would you ever contradict a bear that can become furious in the blink of an eye? No? Neither would I!
Do you desire something different from the compositions of Antonio Vivaldi? Mr. Pian Piano's jukebox with all the musicians on our intriguing menu, as every Sunday, is at your complete disposal: classical, jazz, pop, rock, and ambient are there waiting for you. If you want to discover other monographs curated by Mr. Pian Piano of dozens and dozens (and dozens) of superb musicians, just settle in here: CLICK HERE, and the archive of monographs of great musicians in alphabetical order will magically open for you.
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