La creatività nasce dalla libertà di fallire. E la libertà di fallire deriva dall'esperimento, ed è questo che conferisce a qualcosa la sua individualità. E sai, penso che il suo coraggio, che è il modo positivo di interpretarlo, o testardaggine, che è quello negativo, faccia parte di ciò che le conferisce un vero valore come artista.
Peter Gabriel
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L’estate sta trascorrendo passeggiando nei boschi ed in riva al mare, spesso con un cane un po’ pazzo al seguito, ma non abbiamo staccato completamente la spina dalla nostra rubrica ed anche sotto all’ombrellone Mr Pian Piano sta lavorando ad una nuova piattaforma, riscoprendo vecchi articoli come questo e magari vergognandosi per quel che ha scritto. Arriverà settembre a breve e torneremo tutti all’ovile, insieme ad un artista che di pecore deve averne incrociate, vista la casa ed i lunghi soggiorni in Sardegna: siamo tra le braccia musicali di Peter Gabriel. Leader indiscusso dei migliori Genesis, la mente, ci interessa qui come solista. Tante belle cose ha prodotto il progressive, di rara raffinatezza musicale, ma indubbiamente ad un certo punto si è trasformato in una gabbia. Le menti più raffinate, come appunto il nostro lo hanno compreso con rapidità, non smettendo mai di rifiutare il manierismo e avventurandosi ovunque con la curiosità di un bambino, bambino che traspare anche dal volto anziano del Peter di oggi. Niente maniera, sperimentazioni di ogni tipo elettronica, eclettismo, pop, rock, etnica con la sua Real World chisseneimporta dei generi! L’uomo giusto per la nostra rubrica.
Gabriel lascia i Genesis all’apice del successo, la sua irrequietezza gli impone altre strade, nuove sfide, dolorose rinunce, linguaggi diversi. Dalle strutture complesse e barocche dei Genesis si sposta verso un’immediatezza espressiva graffiante, che denuda l’animo umano, le sue contraddizioni, i desideri inconciliabili. Sono anni in cui la ricerca di nuove prospettive sonore sembra agitare Gabriel come preso da un fuoco. Da questa irrequietezza esce un artista di rara intensità lirica.
La ricerca di nuovi orizzonti porta il nostro verso l’elettronica con l’uso del Fairlight per i suoi dischi degli anni 80 in cui si avvicina al pop ed anche alla dance via funk, grazie anche al basso del Crimsoniano Tony Levin, con clamorose hit come ad esempio Sledgehammer.
Sono anni di viaggi ed esperienze nuove, Peter si interessa di musica non occidentale e decide di creare un’etichetta, la Real Worl e degli studi di registrazione per promuovere artisti da ogni angolo del pianeta e non solo occidentali. Un gesto politico nel senso più alto del genere che apre le porte a sonorità del tutto sconosciute al grande pubblico, che con la world music inizia a conoscere voci e strumenti completamente nuovi. Il primo disco del nostro uomo per la Real World è la colonna sonora del controverso film di Martin Scorsese “L’ultima tentazione di Cristo” dove la fusione tra linguaggi diversi e lontanissimi geograficamete ed artisticamente raggiunge risultati sorprendenti.
Naturalmente con un artista così complesso, abbiamo tralasciato il superfluo, ma anche l’essenziale, come le collaborazioni con Fripp nel primo e nel secondo disco come solista, con Kate Bush a più riprese e chi più ne ha più ne metta. Non disperate però, troverete tutto nella sontuosa playlist che Mr Pian Piano ha cucinato per la vostra gioia sonora. Arriviamo ai giorni nostri facendo grandi salti e ad un bel disco di cover per orchesta dove Peter Gabriel propone dei grandi classici del pop, del rock e della new wave a testimoniare la grande apertura mentale di questo musicista. “Scratch my back” contiene belle versioni di brani celebri e per noi orfani di Bowie è d’obbligo proporvi la sua interpretazione di Heroes. D’obbligo, ma non scontato…. L’unica cover di Heroes che ascolto e riascolto è appunto solo quella di Peter Gabriel, le altre dopo poche battute mi imbarazzano. Per voi la versione dal vivo, perché il nostro, anche da anziano è un animale da palco di rara intensità.
Andrei avanti per ore, ma non sarebbe più un aperitivo, ma una scorpacciata. Passo la palla a Mr Pian Piano che puntuale serve alla vostra tavola le migliori prelibatezze di Monsieur Peter Gabriel aggiornate degli ultimi singoli, in una playlist con diversi sapori e ricca di vini rossi ed emozioni intense. Cliccate QUI et voilà, il gioco è fatto!
Desiderate qualcosa di diverso dal lirismo polimorfo di Peter Gabriel? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Peter Gabriel: pop, rock, progressive.
Creativity comes from the freedom to fail. And freedom to fail comes from experimentation, and that's what gives something its individuality. And, you know, I think her courage, which is the positive way of interpreting it, or bloody-mindedness, which is the negative, is part of what gives her real value as an artist.
Peter Gabriel
The summer is passing by, strolling in the woods and by the sea, often with a somewhat crazy dog in tow. However, we haven't completely disconnected from our routine, and even under the umbrella, Mr. Pian Piano is working on a new platform, rediscovering old articles like this one and perhaps cringing at what he wrote. September will arrive shortly, and we will all return to the fold, along with an artist who must have crossed paths with sheep, given his house and long stays in Sardinia: we are in the musical embrace of Peter Gabriel. The undisputed leader of the finest Genesis, the mind, is of interest to us here as a solo artist. Progressive rock has produced many beautiful things of rare musical refinement, but undoubtedly, at a certain point, it turned into a cage. The more refined minds, like ours, understood this quickly, never ceasing to reject mannerism and venturing everywhere with the curiosity of a child—a child that also shines through the aged face of today's Peter. No mannerism, experiments of all kinds—electronic, eclectic, pop, rock, ethnic—with his Real World not caring about genres! The right man for our column.
Gabriel leaves Genesis at the height of success; his restlessness imposes other paths, new challenges, painful renunciations, different languages. From the complex and baroque structures of Genesis, he moves towards a biting expressive immediacy that exposes the human soul, its contradictions, and irreconcilable desires. These are years in which the search for new sonic perspectives seems to agitate Gabriel as if caught in a fire. From this restlessness emerges an artist of rare lyrical intensity.
The search for new horizons leads him towards electronics with the use of Fairlight for his records of the 80s, where he approaches pop and even dance via funk, thanks also to the bass of Crimsonian Tony Levin, with sensational hits such as Sledgehammer.
These are years of travel and new experiences; Peter becomes interested in non-Western music and decides to create a label, Real World, and recording studios to promote artists from every corner of the planet, not just Western ones. A political gesture in the highest sense of the genre that opens the doors to sounds completely unknown to the general public, which, with world music, begins to discover completely new voices and instruments. Our man's first album for Real World is the soundtrack of Martin Scorsese's controversial film "The Last Temptation of Christ," where the fusion of different and geographically distant languages reaches astonishing results.
Of course, with such a complex artist, we have omitted the superfluous but also the essential, such as collaborations with Fripp in the first and second solo albums, with Kate Bush repeatedly, and so on. Do not despair, though; you will find everything in the sumptuous playlist that Mr. Pian Piano has prepared for your sonic joy. We come to the present day with big leaps and a beautiful cover album for orchestra where Peter Gabriel proposes great classics of pop, rock, and new wave to testify to the great open-mindedness of this musician. "Scratch my back" contains beautiful versions of famous songs, and for us Bowie orphans, it is obligatory to present his interpretation of Heroes. Obligatory but not taken for granted... The only cover of Heroes that I listen to and replay is precisely Peter Gabriel's; the others embarrass me after a few beats. For you, the live version, because our man, even in old age, is a stage animal of rare intensity.
I could go on for hours, but it wouldn't be an appetizer anymore, but a feast. I pass the ball to Mr. Pian Piano, who promptly serves you the best delicacies of Monsieur Peter Gabriel at your table, updated with the latest singles, in a playlist with different flavors and rich in red wines and intense emotions. Click HERE, and voilà, the game is done!
Do you desire something else from Peter Gabriel's polymorphic lyricism? Mr. Pian Piano's jukebox with all the musicians on our intriguing menu, as every Sunday, is at your complete disposal: classical, jazz, pop, rock, and ambient are there waiting for you. If you want to discover other monographs curated by Mr. Pian Piano of dozens and dozens (and dozens) of superb musicians, just settle in here: CLICK HERE, and the archive of monographs of great musicians in alphabetical order will magically open for you.
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adoro peter Gabriel! Ho qualche suo album..
Mentre dei Genesis e di Phil collins ho i confanetti completi
P.S. ma scrivi sia il post in italiano che in inglese?