Burt Bacharach: pop.
Leggerezza ed estrema raffinatezza di uno dei maestri del pop, forse il più grande.
Bacharach è uno dei più grandi geni della musica popolare americana. Le sue canzoni superano le aspettative di ciò che una pop-song dovrebbe essere. Armonie avanzate, mutazioni di accordi con imprevedibili modulazioni, improvvisi cambi di ritmo… Ma fa apparire tutto così naturale che non te ne rendi conto e non puoi fare a meno di metterti a fischiettarlo.
John Zorn
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Ci siamo trovati sabato, ultimo giorno di un difficile 2022, io e l’Orlando Furioso nell’atmosfera digitale e ci siam detti su due piedi: “Lo facciamo? Facciamolo!” Eccoci qui di punto in bianco a presentarvi un grande classico della musica pop nel senso più nobile del termine. Preparando la playlista a quattro mani ad ogni canzone ci siamo stupiti dall’eterna bellezza di queste composizioni sempre creative ed evocative, musiche che sono entrate nella storia per le voci magiche di cantanti come Dione Warwick, Aretha Franlin, Elvis Presley, Diana Ross con le Supremes, Perry Como, Tom Jones….Ma alla fine “il tocco”, la musica, è la sua, gli arrangiamenti di fiati caratteristici, le melodie sospese, indimenticabili e le ritmiche particolari escono dal suo pentagramma.
Certo entrambi eravamo infanti mentre Burt raggiungeva il successo e strappava applausi scalando le classifiche del pianeta, tuttavia sia io che l’Orlando Furioso lo sentiamo nostro non per assonanza generazionale come per altri artisti, ma per la bellezza di musiche che brillano di luce propria e di quella sostanza capace di ingannare il tempo.
Provate a guardare un album di fotografie, che magari vi riprendono decadi fa ascoltando Bacharach: vi girerà la testa. Le sue note, proprio perché oltrepassano e sfidano il tempo ne sottolineano la sostanza sfuggente e nella loro bellezza esaltano sapori che parevano perduti, una vertigine, provare per credere. Ubriacatevi di queste musiche, l’aggettivo di classico abita perfettamente il nostro musicista di oggi, proprio come recita la Treccani: “Perfetto, eccellente, tale da poter servire come modello di un genere, di un gusto, di una maniera artistica, che forma quindi una tradizione o è legato a quella che generalmente viene considerata la tradizione migliore; con riferimento ai più importanti autori.” Condensando in una sola parola: iconico come in questa stupenda canzone tratta dalla soundtrack del capolavoro western “Butch Cassidy” con Paul Newman e Robert Redford.
All’idea di classico si lega poi indissolubilmente quella di bellezza ed è qui che ci siamo buttati per preparavi questo augurio in forma sonora. Regalare bellezza quale miglior augurio per noi due anzitutto e per tutti voi all’ingresso del 2023? Allora eccoci davanti alle fotografie di Bacharach con una giovane Dione Warwick. Sorridono entrambi divertiti, amano la musica, probabilmente in quell’attimo sono genuinamente felici. Il punto ascoltando le canzoni di Bacharach è proprio quello della felicità, la felicità di Bacharach nel far musica. Traspare da più di un elemento, dalle immagini ovviamente, ma soprattutto dalle composizioni che ci ha lasciato il musicista recentemente scomparso a 94 anni compositore di musiche fino al suo ultimo giorno. Se non è amore e appunto felicità nel far musica, cos’è?
Chi ha un cane lo sa. Se portate il cane a passeggio gli regalate felicità purissima e accompagnare il cane è raccogliere empaticamente la sua stessa felicità, perché l’infelicità a volte non ha radici, è una nebbia, un non veder bene, un impantanarsi, uno sprofondare, un groviglio della mente.. ma torniamo a Burt, l’idea mia e dell’orso era di donarvi bellezza ed empaticamente felicità per quest’inizio d’anno. Ne abbiamo bisogno il 2022 ha riportato il demone della guerra in Europa ci serve un medicamento per il male, la musica, l’arte, la bellezza, cos’altro possono curarci?
A 15 anni Bacharach si infila nei club della 52ª a Manhattan ed è qui scopre la tromba di Dizzy Gillespie. Si appassiona al be-bop degli anni 40 del quale studia le ritmiche, ma anche al pop orchestrale di Henry Mancini e Ray Connif e anche alla bossa nova. Burt ha una formazione “classica” a partire dagli impressionisti francesi Ravel (ne abbiamo parlato QUI) e Debussy (QUI), dai post-impressionisti Poulenc, Satie, Milhaud fino ad arrivare a Berg, Webern. Vivendo a Kansas City e a New York, ha poi scovato e assimilato ritmi dal jazz be-bop degli anni 40 ed in particolare, come detto prima, Monk, Gillespie e Parker. Bacharach si forma seguendo le lezioni di Darius Milhaud, amico di Erik Satie e conosce la musica contemporanea e la studia. Le sue composizioni non a caso sono piene di complessità ed innovazione ad esempio nei tempi, diversi dai 4/4 comuni e nelle sue canzoni troviamo dei 12/8, 6/8, ecc. variegati anche all’interno della stessa canzone. Una struttura compositiva sofisticata come testimonia lo stesso John Zorn nella citazione con cui abbiamo aperto il nostro sconclusionato racconto. Stop alle chiacchiere e andiamo a scoprire i gioielli sonori di Burt Bacharach. CLICCATE QUI per scoprire i grandi classici di questo musicista cucinati per voi da Mr Pian Piano in compagnia dell’Orlando Furioso: largo alle ciance e la parola passi alla musica! Cos’altro chiedere per iniziare il 2023 con il piede giusto?
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Burt Bacharach: pop.
Bacharach is one of the greatest geniuses of American popular music. His songs exceed expectations of what a pop-song should be. Advanced harmonies, chord mutations with unpredictable modulations, sudden changes of rhythm... But he makes it all sound so natural that you don't realise it and can't help but whistle along.
John Zorn
We found ourselves on Saturday, the last day of a difficult 2022, Orlando Furioso and I in the digital atmosphere and said to each other on the spur of the moment: "Shall we do it? Let's do it!" Here we are, out of the blue, presenting a great pop music classic in the noblest sense of the word. Preparing the four-handed playlist for each song, we marvelled at the eternal beauty of these always creative and evocative compositions, music that has gone down in history for the magical voices of singers such as Dione Warwick, Aretha Franlin, Elvis Presley, Diana Ross with the Supremes, Perry Como, Tom Jones....But in the end 'the touch', the music, is his, the distinctive wind arrangements, the suspended, unforgettable melodies and the peculiar rhythms come out of his stave. Of course, both of us were infants when Burt achieved success and tore up applause climbing the charts of the planet, yet both I and Orlando Furioso feel it is ours, not because of generational assonance as with other artists, but because of the beauty of music that shines with its own light and that substance capable of deceiving time.
Try looking at an album of photographs, perhaps taking you back decades ago while listening to Bacharach: your head will spin. His notes, precisely because they transcend and challenge time, emphasise its elusive substance and in their beauty enhance flavours that seemed lost, a vertigo, try to believe. Drunk with these musics, the adjective of classical perfectly inhabits our musician today, just as the Treccani states: "Perfect, excellent, such as to serve as a model of a genre, of a taste, of an artistic manner, thus forming a tradition or being linked to what is generally considered the best tradition; with reference to the most important composers." Condensed into one word: iconic as in this wonderful song from the soundtrack of the western masterpiece 'Butch Cassidy' starring Paul Newman and Robert Redford.
The idea of classic is then inextricably linked to that of beauty, and it is here that we jumped in to prepare this greeting for you in sound form. What better wish is there for beauty for the two of us first of all and for all of you as we enter 2023? So here we are in front of photographs of Bacharach with a young Dione Warwick. They both smile amusedly, they love music, they are probably genuinely happy in that moment. The point in listening to Bacharach's songs is precisely that of happiness, Bacharach's happiness in making music. It transpires from more than one element, from the images of course, but above all from the compositions left to us by the musician who recently passed away at the age of 94 and who composed music until his last day. If it is not love and indeed happiness in making music, what is it?
Anyone who has a dog knows this. If you take the dog for a walk, you give it pure happiness, and accompanying the dog is empathetically collecting its own happiness, because sometimes unhappiness has no roots, it is a fog, a blindness, a getting bogged down, a sinking, a tangle of the mind... but back to Burt, my idea and that of the bear was to give you beauty and empathetically happiness for this start of the year. We need it 2022 has brought the demon of war back to Europe we need a medicine for the evil, music, art, beauty, what else can cure us?
At the age of 15, Bacharach slipped into the 52nd Street clubs in Manhattan and it was here that he discovered Dizzy Gillespie's trumpet. He became interested in the be-bop of the 1940s whose rhythms he studied, but also in the orchestral pop of Henry Mancini and Ray Connif and also bossa nova. Burt has a 'classical' background starting with the French Impressionists Ravel and Debussy, the Post-Impressionists Poulenc, Satie, Milhaud up to Berg, Webern. Living in Kansas City and New York, he then discovered and assimilated rhythms from 1940s be-bop jazz and in particular, as mentioned before, Monk, Gillespie and Parker. Bacharach trained following the lessons of Darius Milhaud, a friend of Erik Satie, and became acquainted with contemporary music and studied it. His compositions are not by chance full of complexity and innovation, for example in the tempos, different from the common 4/4, and in his songs we find 12/8, 6/8, etc. varied even within the same song. A sophisticated compositional structure, as John Zorn himself testifies in the quote with which we opened our rambling tale. Let's stop the chatter and go and discover the sonic jewels of Burt Bacharach. CLICK HERE to discover this musician's great classics cooked up for you by Mr Pian Piano in the company of Orlando Furioso: let's get the ball rolling and let the music do the talking! What more could you ask for to start 2023 on the right foot?
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