Se un uomo si avvicina ad un’opera d’arte con qualche desiderio di esercitare autorità su l’opera o sull’artista, gli si avvicina con tale spirito, non potrà mai riceverne un’impressione artistica. L’opera d’arte deve dominare lo spettatore e non lo spettatore deve dominare l’opera d’arte.
Oscar Wilde
Se mai assumi funghi magici, sai che in fondo, in fondo, in fondo, c'è questa intensa tristezza. No, la tristezza non è la parola giusta. Ma, hmm, è una sorta di tristezza. Ed è la fonte di tutto in qualche modo; non so come spiegarlo. Penso che ci sia una connessione tra ciò che vivi quando sei sotto l'influenza di certe piante e la storia dell'arte. È così ovvio. Il paesaggio nella maggior parte dell'arte è un po' melanconico, oscuro e sognante.
Steven Brown
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Per chi vi scrive i Tuxedomoon sono una madeleine proustiana: risvegliano ricordi, riportano indietro il tempo di decenni, materializzano immagini pubbliche e private, profumi e aria di sconsiderata giovinezza. Mr Pian Piano in preda ad una malinconia dolcissima annega tra queste canzoni, si lascia portare alla deriva tra acque tiepide…. Si apra dunque il sipario anche per questa domenica di ottobre, le ballerine si preparino, i musicisti accordino gli strumenti e gli attori ripassino le ultime battute del copione. In scena!
Intorno alla metà degli anni 70 nascono i Tuxedomoon e sono senza dubbio la punta di diamante della scena new wave di San Francisco insieme a Residents e Chrome. Si guadagnano in fretta l’interesse di un pubblico sempre più ampio soprattutto grazie ai loro spettacoli, in cui mescolano cabaret espressionista, futurismo, romanticismo e citazioni letterarie dal forte sapore mitelleuropeo. Musica classica, art rock e new wave si mescolano in un frullatore che restituisce suoni evocativi, “dreamy” come dice Steven Brown, per viaggi che navigano i mari tra Luigi Tenco, Erik Satie e gli chansonnier francesi. La letteratura entra nelle loro canzoni, nascondendosi tra i testi ed i titoli delle canzoni, come nella magnifica “Bonjour Tristesse” citazione dell’omonimo romanzo d’esordio di Francoise Sagan. Oplà!
Steven Brown (tastiere e strumenti assortiti) e Blaine L. Reininger (tastiere e violino) sono i fondatori ed il perno attorno a cui ruota la band fin dal 1977. I Tuxedomoon non sono il solito gruppo di musicisti autodidatti ed improvvisati, tipico di quegli anni, ma hanno alle spalle una robusta preparazione tecnica e strumentale, idee musicali ben definite ed un modo ben preciso di presentarsi al pubblico. I loro concerti sono pièce teatrali, eventi multimediali, messe in scena, esplosioni improvvise di energia elettrica e riflessivi brani da camera di matrice classicheggiante.
In direzione ostinata e contraria i marinai del bastimento Tuxedomoon attraversano l’oceano Atlantico “al contrario” per approdare in terra europea e metter radici a Bruxelles. L’Europa evocata nei loro testi e nelle loro performance li attrae come una potente calamita. Nascono importanti collaborazioni e su tutte ricordiamo le musiche per il balletto “Divine” del grande coreografo Maurice Béjart. Molti e fortunati i tour nel vecchio continente, amatissimi in Italia, dove Steven Brown si interessa anche dei nostri autori e non a caso interpreta le canzoni di Luigi Tenco e produce il bellissimo “Lazare” dei mai dimenticati Minox. Mr Pian Piano era inviato a Firenze in quegli anni magici e ricorda etichette come Lacerba, Contempo e Materiali Sonori dove giovani baldanti e presuntuosi (come tutti i giovani devono essere!) erano animati dal desiderio di far arte con musica, immagini e qualsivoglia diavoleria a disposizione. Erano diffuse le congreghe di satanassi creativi nella Firenze di quegli anni!
Ricordo alla fine degli anni 80 Steven Brown nella piazza di San Giovanni Val d’Arno elegantissimo, una sorta di dandy romantico caduto nella macchina del tempo o Blaino con il suo violino tzigano e quell’aria da eterno viaggiatore nelle foto dei suoi dischi da solista. Nella musica dei Tuxedomon abita un profumo magico e raro: la poesia, poesia a suo modo non legata all’immanente, alle mode, alla necessità impellente del momento, ma trasversale al tempo. Cosa stai blaterando Mr Pian Piano? Vi faccio un esempio pratico: ascoltate “Desire” e ditemi se vi sembra una canzone che compie or ora 40 anni. Non è fresca come una rosa?
Ebbene come vuole la tradizione vi accolgo molto volentieri nel mio negozio di fiori per godere dei profumi sonori di casa Tuxedomoon: CLICCATE QUI per immergervi tra rose, gardenie, violini e clarini navigando la premiata ditta della luna in frack per oltre due ore.
Desiderate qualcosa di diverso dalla musica desueta dei Tuxedomoon? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Tuxedomoon: art rock, new wave, other.
If a man approaches a work of art with any desire to exercise authority over the work or the artist, he approaches it with the wrong spirit and will never receive an artistic impression from it. The work of art must dominate the spectator, and the spectator must not dominate the work of art.
Oscar Wilde
If you ever take magic mushrooms you know, that at the bottom of the bottom of the bottom there’s this intense sadness. No, sadness isn’t the right word. But, hmm, it is kind of a tristesse. And it’s the source of everything somehow; I don’t know how to explain this. I think there is a connection between what you experience when you’re under the influence of certain plants and the history of art. It’s so obvious. The environment in most art is kind of melancholic, dark and dreamy.
Steven Brown
For the one writing to you, Tuxedomoon is a Proustian madeleine: they awaken memories, transport me back decades, materialize public and private images, scents, and the air of carefree youth. Mr. Pian Piano, caught in sweet melancholy, drowns in these songs, allowing himself to drift in warm waters.... So, let the curtain rise for this October Sunday, ballerinas get ready, musicians tune their instruments, and actors rehearse the last lines of the script. On stage!
Tuxedomoon emerges around the mid-70s and is undoubtedly the flagship of the San Francisco new wave scene, along with Residents and Chrome. They quickly gain the interest of an increasingly wider audience, especially thanks to their performances, blending expressionist cabaret, futurism, romanticism, and literary references with a strong Mitteleuropean flavor. Classical music, art rock, and new wave blend into a blender that yields evocative sounds, "dreamy," as Steven Brown puts it, for journeys navigating the seas between Luigi Tenco, Erik Satie, and French chansonniers. Literature infiltrates their songs, hiding among the lyrics and song titles, as in the magnificent "Bonjour Tristesse," a reference to Françoise Sagan's debut novel. Bravo!
Steven Brown (keyboards and assorted instruments) and Blaine L. Reininger (keyboards and violin) are the founders and the pivot around which the band has revolved since 1977. Tuxedomoon is not the typical group of self-taught and improvised musicians from those years but rather has a solid technical and instrumental background, well-defined musical ideas, and a very specific way of presenting themselves to the audience. Their concerts are theatrical pieces, multimedia events, staged performances, sudden bursts of electric energy, and reflective chamber pieces with a classical influence.
Contrary to the sailors of the Tuxedomoon ship, who cross the Atlantic "backward" to land in European territory and put down roots in Brussels. The Europe evoked in their lyrics and performances attracts them like a powerful magnet. Important collaborations are born, and among them, we remember the music for the ballet "Divine" by the great choreographer Maurice Béjart. Many successful tours in the old continent, beloved in Italy, where Steven Brown also shows interest in our authors and interprets the songs of Luigi Tenco and produces the beautiful "Lazare" by the unforgettable Minox. Mr. Pian Piano was a correspondent in Florence in those magical years and remembers labels like Lacerba, Contempo, and Materiali Sonori, where spirited and presumptuous young people (as all young people should be!) were animated by the desire to make art with music, images, and any devilry available. Congregations of creative Satanists were widespread in Florence during those years!
I remember at the end of the 80s Steven Brown in the square of San Giovanni Val d'Arno, very elegant, a sort of romantic dandy fallen into the time machine, or Blaino with his gypsy violin and that air of eternal traveler in the photos of his solo albums. In the music of Tuxedomoon, there resides a magical and rare scent: poetry, a kind of poetry not tied to the immanent, to trends, to the urgent needs of the moment, but transversal to time. What are you blabbering about, Mr. Pian Piano? Let me give you a practical example: listen to "Desire" and tell me if it sounds like a song that just turned 40. Isn't it as fresh as a rose? Well, as tradition dictates, I welcome you very willingly to my flower shop to enjoy the fragrant sounds of Tuxedomoon: CLICK HERE to immerse yourself in roses, gardenias, violins, and trumpets sailing with the award-winning moon company for over two hours.
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Dallo scritto emerge con evidenza il trasporto per il periodo fiorentino molto vissuto... evidentemente;)