Jung credeva che ci fosse un grande schema nella vita, che non fosse solo caos. La nostra canzone "Synchronicity II" parla di due eventi paralleli che non sono collegati logicamente o causalmente, ma simbolicamente.
Io sono il primo uomo nella famiglia che non ha dovuto sparare contro un altro europeo.
Sting (Gordon Matthew Thomas Sumner)
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I Police nascono non proprio spontaneamente, ma anche grazie al fratello del batterista della band, ovvero Miles Copeland, futuro manager del gruppo. Miles ha annodato molti fili per formare uno dei gruppi che hanno fatto la storia della musica pop per una decina d’anni a cavallo tra anni 70 ed 80. I nostri si presentano con un’estetica vagamente punk, tanto per cavalcare la moda del momento e per motivi di marketing, ma a guardar meglio si vede che in pentola bolle ben altro…..Entriamo in cucina con Mr Pian Piano per vedere un po’ cosa bolle nella pentola dei Police. Il primo chitarrista viene rapidamente defenestrato ed entra in formazione Andy Summers. Il non più giovanissimo strumentista ha alle spalle una storia di tutto rispetto avendo infatti suonato con Eric Burdon e The New Animals, con cui aveva inciso il mitico album Love Is, mentre tra gli anni sessanta e gli anni settanta lo ricordiamo per aver lavorato come turnista, suonando con Soft Machine, Neil Sedaka, Joan Armatrading e Kevin Ayers….Insomma una storia ben diversa dal punkettaro autodidatta strimpellatore. Stewart Copeland, l’ottimo batterista, da subito mostra un netto interesse per le poliritmie africane dando alla band tessiture ritmiche particolarmente ricche e d infine Sting, il bassista e la voce dei Police, con alle spalle esperienze jazz e fusion. Siamo lontani nei fatti anni luce dal punk come cultura musicale.
Sting diventa rapidamente il leader della band e guarda nelle sue composizioni al reggae, al pop, al dub ed i suoi giri di basso risentono del passato jazz. Un calderone vario ed eventuale, in cui il punk è solo un belletto con cui nel primo album si truccano le canzoni e che già nel secondo lascia spazio ad atmosfere più dilatate, ballate pop e definisce uno stile caratteristico dove il reggae reinterpretato si fa ingrediente centrale. Nell’ottimo album “Message in a bottle” (il loro migliore) con cui i Police girano tutto il pianeta facendosi conoscere al grande pubblico, questo amalgama di stili è molto evidente. Ancora oggi “Message in a bottle” suona come un bel disco, ricco di spunti interessanti e che ha indubbiamente rinnovato il rock ed il pop.
I dischi successivi trasformano la band in un fenomeno pop planetario. I nostri tre moschettieri abbandonano gli sperimentalismi dei primi due dischi e si accasano nella vena compositiva di Sting che sforna successi da hit parade con una certa spontaneità. Questo spingerà nel giro di pochi anni il leader della band a chiudere l’esperienza dei Police dopo soli 5 album e ad intraprendere una fortunata carriera solista che prosegue anche ai giorni nostri. Fin qui la vicenda, barbaramente riassunta, ma quali sono i meriti dei Police per andarli a ripescare oggi? Bhè anzitutto un combo di bravi strumentisti con un suono ed uno stile caratteristico. Non scontato in anni di grande conformismo e scarsa creatività della musica mainstream.
La chitarra di Summers (che firma due dischi anche con Robert Fripp dei King Crimson) ed il ricco repertorio percussivo di Copeland creano alle spalle delle composizioni di Sting una scenografia ricca, variegata e tutt’altro che scontata. Se i primi passi dei Police sono un artificio, indubbiamente si era creata un’alchimia creativa tra i tre musicisti. Noi pessimi boomer abbiamo ballato da ragazzi queste canzoni, ci siamo dati i primi baci sulla bocca e le prime carezze un po’ spinte, magari ascoltando “Every breath you take” e abbiamo coltivato malinconie ascoltando “The Bed’s too big without you”. I Police sono dunque un ponte per il grande pubblico tra un linguaggio che usciva dalle arrampicate barocche di un progressive ormai intrappolato in superflui virtuosismi ed una new wave che aveva aperto nuovi orizzonti dopo il punk. I nostri tre musicisti, strizzando l’occhio appunto al pop, ma imbastendo anche interessanti ibridi rock, dove entrano soprattutto reggae e ska, rinnovano quella music for the masses che è appunto il pop. Sting sa abilmente “annusare l’aria” e cogliere le spinte di quegli anni, dando ai suoi testi un taglio prevalentemente intimistico, ma anche con puntate politiche di un certo lirismo, come nella bella “Invisible sun” dove si racconda il dramma dell’Irlanda del nord ed il non senso di essere immersi nella violenza, in cui purtroppo ci ritroviamo anche ora con la crisi Ucraina. L’eterno ritorno dell’uguale…
Dunque ai Police spetta il merito di aver aperto nuovi orizzonti per un pop raffinato che ha portato nella cultura musicale popolare canzoni molto ben fatte, sintesi delle sollecitazioni che avevano trasformato il suono in quegli anni, con arrangiamenti non banali e testi apprezzabili. Complessivamente non è poco e oggi nell’era di un pop spesso di bassissimo livello e preconfezionato in modo imbarazzante, precotto e per niente sincero, resta un piacere ascoltarli, tra hit planetarie e brani più oscuri o dolci ballate sentimentali. Musicalmente c’erano nei Police varie idee e per scoprirle o soprattutto per riscoprirle CLICCATE QUI e gustatevi un viaggio tra un pop rock di ottima fattura che mette all’angolo agilmente anche band più celebrate.
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The Police: rock, pop.
Jung believed there was a large pattern to life, that it wasn’t just chaos. Our song Synchronicity II is about two parallel events that aren’t connected logically or causally, but symbolically.
I am the first male in the family not having had to shoot against another European
Sting (Gordon Matthew Thomas Sumner)
I Police were not exactly born spontaneously, but also thanks to the brother of the band's drummer, Miles Copeland, the future manager of the group. Miles pulled many strings to form one of the groups that made history in pop music for a decade spanning the 1970s and 1980s. They presented themselves with a vaguely punk aesthetic, riding the trend of the moment and for marketing reasons, but looking closely, something else is simmering in the pot... Let's step into the kitchen with Mr. Pian Piano to see what's cooking in the Police's pot.
The first guitarist is quickly thrown out, and Andy Summers joins the lineup. The not-so-young instrumentalist has a respectable background, having played with Eric Burdon and The New Animals, with whom he recorded the legendary album "Love Is." Between the 1960s and 1970s, he worked as a session musician, playing with Soft Machine, Neil Sedaka, Joan Armatrading, and Kevin Ayers... In short, a story quite different from the self-taught punk strummer. Stewart Copeland, the excellent drummer, immediately shows a keen interest in African polyrhythms, giving the band particularly rich rhythmic textures. Finally, Sting, the bassist and voice of the Police, has jazz and fusion experiences behind him. They are far, in fact light-years away, from punk as a musical culture.
Sting quickly becomes the leader of the band, drawing on reggae, pop, and dub in his compositions. His bass lines reflect his jazz background. A varied and occasional cauldron, where punk is just a makeup in the first album, and by the second, it gives way to more expansive atmospheres and pop ballads, defining a characteristic style where reinterpreted reggae becomes a central ingredient. In the excellent album "Message in a Bottle" (their best), the amalgamation of styles is very evident. Even today, "Message in a Bottle" sounds like a great album, rich in interesting ideas and undoubtedly a renewal of rock and pop.
The subsequent albums transform the band into a global pop phenomenon. The three musketeers abandon the experimentation of the first two albums and settle into Sting's compositional vein, churning out chart-topping hits with ease. This will lead the band's leader to close the chapter of the Police experience after only five albums and embark on a successful solo career that continues to this day. So far, the story, brutally summarized. But what are the merits of the Police that make them worth revisiting today? Well, first of all, a combo of skilled musicians with a distinctive sound and style. Not trivial in years of great conformity and little creativity in mainstream music.
Summers' guitar (who also records two albums with Robert Fripp of King Crimson) and Copeland's rich percussive repertoire create a rich, varied scenography behind Sting's compositions, which is anything but predictable. If the first steps of the Police are an artifice, there was undoubtedly a creative alchemy between the three musicians. We boomers danced to these songs as kids, gave our first kisses, and some slightly more intense caresses, perhaps listening to "Every Breath You Take," and cultivated melancholy listening to "The Bed's Too Big Without You." The Police are thus a bridge for the general public between a language that emerged from the baroque climbs of a progressive now trapped in superfluous virtuosity and a new wave that had opened up new horizons after punk. By winking at pop but also creating interesting rock hybrids, especially incorporating reggae and ska, these three musicians renewed the music for the masses, which is precisely pop. Sting skillfully "sniffs the air" and captures the impulses of those years, giving his lyrics a predominantly intimate cut, but also with political nuances of a certain lyricism, as in the beautiful "Invisible Sun," where the drama of Northern Ireland is told, and the senselessness of being immersed in violence, which unfortunately we also find now with the Ukraine crisis. The eternal return of the same...
So, the Police deserve credit for opening up new horizons for refined pop that brought very well-crafted songs into popular music culture, synthesis of the stimuli that transformed the sound in those years, with non-trivial arrangements and appreciable lyrics. Overall, it's not little, and today, in the era of often low-level, embarrassingly pre-packaged, and insincere pop, it remains a pleasure to listen to them, among planetary hits and more obscure tracks or sweet sentimental ballads. Musically, there were various ideas in the Police, and to discover or rediscover them, CLICK HERE and enjoy a journey through excellent pop-rock that easily outshines even more celebrated bands.
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