Ero in Via Fondazza quando un amico mi invitò al concerto di Siouxie…e da lì una storia indimenticabile”
Orlando Furioso
Le persone dimenticano che la scena punk è stata davvero positiva per le donne. Le ha motivate a prendere in mano una chitarra invece che essere delle cantanti. Ci ha permesso di essere aggressive.
John McGeoch era il mio chitarrista preferito di tutti i tempi. Era verso un suono quasi astratto. Mi è piaciuto molto il fatto che potevo dire, “Voglio che questo suoni come un cavallo che cade da un dirupo”, e sapeva esattamente quello che intendevo. Era semplicemente, senz’ombra di dubbio, il chitarrista più creativo che i Banshees abbiano mai avuto.
Siouxie Sioux
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Ci sono artisti che ami perché sono spuntati in un certo periodo della tua vita ed era una certa serata e avevi una certa età e il tuo stato d’animo era in un certo modo e insomma una congiunzione astrale particolare era all’opera. In questi casi sto attento, faccio passare mesi prima di proporvi quel musicista, l’ho fatto con Bowie e ora è arrivato il turno di Siouxie and the Banshees: i miei viaggi mentali magari non sono i vostri… Ero un ragazzo quando li ho visti in concerto con Robert Smith alla chitarra e lì è iniziato un grande amore. Come in tutte le vite parallele i punti in comune sono tanti, ad esempio oggi chiacchieravo con il fido orso Orlando Furioso (che ha dato il suo contributo nella playlista di oggi) e il nostro esperto di musica classica si è sciolto subito appena ho detto Siouxie and the Banshees, lui noto uomo restio a complimenti gratisse e salamelecchi. Vite parallele, appunto.. Siouxie era una fonte di energia travolgente in un’epoca, tra la fine degli anni 70 e gli 80 in cui, come mi ha scritto un acuto lettore su twitter, abbiamo avuto l’ultimo evento generazionale a sfondo musicale, appunto con il punk ed il postpunk.
Siouxie and the Banshees sono stati però molto interessanti non solo socialmente perché parte di quell’ondata esistenzialista postpunk in musica, con Joy Division (ci arriveremo..) New Order, A Certain Ratio, Clock Dva (che hanno avuto un chitarrista in comune con i Banshees), Sounds, eccetera, ma ricchi anche sotto l’aspetto creativo. Budgie al drumming ha costruito un universo variegato dove ogni canzone esplodeva in continue variazioni ritmiche con evidenti riferimenti al tribalismo, alle percussioni africane, ai gamelan di Giava e non a caso ha sviluppato con Siouxie uno stupendo progetto parallelo con i Creatures, intriso appunto di ricerche percussive. Al basso, unica costante nella band l’oscuro Steven Severin, ora produttore di soundtrack, appassionato d’esoterismo, sicuramente l’anima più goitica della band, il pilastro di molte linee melodiche. Un continuo ricambio di chitarristi ha reso il suono della band variegato con al centro la figura del compianto John McGeoch nei dischi migliori e tra gli altri anche Robert Smith dei Cure, ambedue a tessere merletti psichedelici di rara potenza. Attenzione però a non chiudere nel solo filone gotico il sound dei Banshees che ha guardato al punk, al rock, alla psichedelia ed anche al pop: eclettismo vecchio amore.
Ne è uscita una delle migliori band inglesi tra fine anni 70 e anni 90, in sostanza vent’anni di ottima musica evolvendosi e senza restare intrappolati in stereotipi di nessun tipo, giocando con ogni tipo di strumentazione, cambiando arrangiamenti e suoni in un caleidoscopio sonoro non comune, con concerti travolgenti e con lei che era un animale da palco capace di dar fuoco a la qualunque. A Modena per esempio i soliti autonomi fecero saltare delle transenne sotto il palco e lei scese tra loro senza fare una piega, mentre Robert Smith improvvisava alla chitarra con aria preoccupatissima….Naturalmente tutto si calmò, per la magia che emanano gli uomini e le donne capaci di tenere un palco. Donne….Siouxie è stata una femminista al vetriolo, non le attuali boiate nostrane perse in bizantinismi e capaci di dimenticare una situazione come quella iraniana. Una frontgirl esplosiva e aggressiva in un mondo che era ed è dominato da un pesante maschilismo e dove le donne capaci di farsi protagoniste erano pochissime. Ebbene anche esempi come questi sono stati l’inizio di una rottura di modelli oppressivi e del maschilismo imperante, verso il femminismo contemporaneo. Un pensiero ed una dedica delle canzoni di Siouxie trovo sia giusto dedicarlo proprio alle ragazze iraniane, al loro incredibile coraggio, al loro desiderio di libertà ed emancipazione.
Resta evidente come punk, postpunk e di riflesso il grunge siano stati l’ultima ondata di un rinnovamento del rock, per come è germogliato con Elvis e per chi scrive Siouxie ha il suo posto in questo affresco: è la nostra Frida Kahlo. Non a caso anche socialmente e nel costume è stata l’ultima esplosione d’energia, mentre ora si vive di ricordi, riproposizioni, celebrazioni, monumenti, serate celebrative, musei e accademie. Siamo in un’era postmoderna della popular music, dove si frullano segni, musicali,già apparsi in precedenza, remake/remodel… Vabbé dai, bando alle ciance e si dia fuoco alle polveri. Mr Pian Piano with special guest by Orlando Furioso ha cucinato per voi un’essenziale playlista per la inglesissima Siouxie in compagnia dei suoi Banshees: CLICCATE QUI per scoprire o riscoprire una delle band più creative dell’era postpunk e fare una cavalcata in un rock fresco anche oggi dopo quarant’anni e attenzione che nella playlista ci sono chicche inedite venute alla luce da pochi anni…
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Siouxie and the Banshees: rock, new wave, postpunk.
I was on Via Fondazza when a friend invited me to Siouxie's concert... and from there, an unforgettable story began
Orlando Furioso.
People forget that the punk scene was really good for women. It motivated them to pick up a guitar rather than be a chanteuse. It allowed us to be aggressive.
John McGeoch was my favorite guitarist of all time. He leaned towards an almost abstract sound. I liked the fact that I could say, "I want this to sound like a horse falling off a cliff," and he knew exactly what I meant. Undoubtedly, he was the most creative guitarist the Banshees ever had
Siouxie Sioux.
There are artists you love because they emerged at a certain time in your life, on a certain evening, at a certain age, and your mood was a certain way—in short, a particular astral conjunction was at play. In these cases, I am cautious; I let months pass before presenting you with that musician. I did it with Bowie, and now it's Siouxie and the Banshees' turn: my mental journeys might not be yours... I was a boy when I saw them in concert with Robert Smith on guitar, and there began a great love. Like in all parallel lives, there are many common points. For example, today I was chatting with the loyal bear Orlando Furioso (who contributed to today's playlist), and our classical music expert immediately lit up when I mentioned Siouxie and the Banshees. A man not prone to free compliments and flattery. Parallel lives, indeed... Siouxie was a source of overwhelming energy in an era, between the late '70s and the '80s, where, as a keen Twitter reader wrote to me, we had the last generational event with a musical background, precisely with punk and post-punk.
Siouxie and the Banshees were, however, very interesting not only socially because they were part of that post-punk existentialist wave in music, with Joy Division (we'll get there...), New Order, A Certain Ratio, Clock Dva (who had a guitarist in common with the Banshees), Sounds, etc., but also rich in creative terms. Budgie on drums built a varied universe where each song exploded in continuous rhythmic variations with obvious references to tribalism, African percussion, Javanese gamelan, and not by chance, he developed a wonderful parallel project with Siouxie in the Creatures, infused with percussive research. On bass, the only constant in the band was the enigmatic Steven Severin, now a soundtrack producer, esoteric enthusiast, certainly the gothic soul of the band, the pillar of many melodic lines. A continuous turnover of guitarists made the band's sound diverse, with the late John McGeoch in their best albums and, among others, even Robert Smith of The Cure, both weaving psychedelic lace of rare power. However, be careful not to pigeonhole the Banshees' sound solely in the gothic genre—they looked to punk, rock, psychedelia, and even pop: old love for eclecticism.
They emerged as one of the best English bands between the late '70s and the '90s, essentially twenty years of excellent music evolving and not getting trapped in any stereotypes, playing with every type of instrumentation, changing arrangements and sounds in an uncommon sonic kaleidoscope, with overwhelming concerts and Siouxie, who was a stage animal capable of setting anything on fire. In Modena, for example, the usual autonomists knocked over barriers under the stage, and she descended among them without batting an eyelid, while Robert Smith improvised on the guitar with a very worried look... Of course, everything calmed down, thanks to the magic that emanates from men and women capable of owning a stage. Women... Siouxie was a vehement feminist, not like the current nonsense in our country lost in Byzantine discussions and capable of forgetting a situation like the Iranian one. An explosive and aggressive frontgirl in a world that was and is dominated by heavy masculinity, where women capable of being protagonists were very few. Well, examples like these were the beginning of breaking oppressive models and prevailing masculinity toward contemporary feminism. I find it right to dedicate a thought and the songs of Siouxie precisely to Iranian girls, to their incredible courage, their desire for freedom and emancipation.
It remains clear how punk, post-punk, and, by reflection, grunge, were the last waves of a rock renewal, as it sprouted with Elvis, and for this writer, Siouxie has her place in this fresco: she is our Frida Kahlo. Not by chance, socially and in fashion, it was the last explosion of energy, while now we live on memories, reproductions, celebrations, monuments, commemorative evenings, museums, and academies. We are in a postmodern era of popular music, where signs, musical, already appeared previously, are blended together, remake/remodel... Well, enough of the chatter, let's ignite the powders. Mr. Pian Piano with a special guest by Orlando Furioso has cooked up an essential playlist for you with the very British Siouxie and her Banshees: CLICK HERE to discover or rediscover one of the most creative bands of the post-punk era and take a ride in fresh rock even today after forty years, and be careful because the playlist includes unpublished gems that emerged only a few years ago...
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