Non penso molto spesso di aver fatto un buon lavoro. La maggior parte di ciò che faccio non mi piace. Non dovrei dire che non mi piace, ma non sono soddisfatto di quasi tutto ciò che faccio.
Paul Simon
Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è, sia con pace del maestro, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l’oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l’uno e l’altra.
Giovanni Pascoli
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Parlando di questi due giovanotti ora anziani, non può sfuggire il loro essere lontani 2000 anni luce, come avrebbero detto i Rolling Stones, da qualsiasi immaginario rock. Niente avvenenza alla Mick Jagger, niente scandali, nessuna chitarra data alle fiamme, niente tatuaggi esposti al vento, niente di niente. Anche i capelli lunghi Paul Simon li porta male….Insomma l’arsenale rock di eccessi vari e provocazioni assortite, morti premature latita. Simon & Garfunkel sono una cosetta borghese e cauta, ascoltabile anche davanti ad un caminetto ed infatti facciamo proprio così io e Mr Pian Piano. Fuoco accesso per l’improvissa fiammata di freddo, malgrado la primavera inoltrata e un liquorino d’alloro tanto per profumare l’atmosfera. Potrebbero esser con noi anche mamma e papà…
Oggi facciamo il surf sull’onda del folk americano, ben raccontata dai Coen bros nel loro film “A proposito di Davis”, visone atipica nella loro filmografia, ma che ben ricostruisce un momento storico in cui il folk trovò la via del grande pubblico. Paul Simon, pilastro compositivo del duo, viene da quella scena e lì resta essenzialmente ancorato per tutta la vita, anche quando alcuni produttori tenteranno di travestirli da rock band sarà travestitismo assai mal riuscito. Il liquore è buono e alla fine le belle canzoni dei nostri musicisti si lasciano amare proprio per il loro essere un “sussurro tra le grida”, cantando le lodi di quel “Sound of silence” che alla fine ci abbraccia e culla con discrezione. Si dice di Pascoli che canti “la poesia delle piccole cose” ed è quello che accade con Simon e Garfunkel, per la loro dolcezza ed il loro essere contemplativi e interiormente tormentati al contempo, proprio come il poeta, se ascoltati superficialmente richiamano immaginette e accordi che paion cosette, ma a ben intendere c’è profondità, fuoco, insoddisfazione e meraviglia nelle loro canzoni.
Sono anni in cui tutto cambia con grandi trasformazioni e mutamenti anche nel mondo della musica. Simon e Garfunkel navigano queste acque agitate tra concerti di successo ed una fama crescente, raccontando appunto piccoli universi, spazi intimi, sguardi leggeri, malinconie, lontananze, amori, incertezze, insoddisfazioni ed un universo esistenziale lontano dai proclami e dalle sentenze, dagli slogan memorabili, le luci abbaglianti, ma che appunto cresce di sentimenti, chiaroscuri, parole dette sottovoce e dubbi, annegati in oceani interiori. Un orizzonte che li rende particolari e che trova nell’epiteto borghese, quasi sempre inteso negativamente, una preziosa declinazione che ce li fa accostare a Pascoli ed al suo mondo.
Direi che è arrivata l’ora di cena, Mr Pian Piano si avvia verso la cucina, con una ciotola di salvia e rosmarino qualche spicchio d’aglio e moltissime chitarre acustiche e voci morbide. Io di mio esco in giardino, la cagna mi guarda come fossi Attila perché non la faccio entrare in casa. Sbircio; la porta della cucina è chiusa, ma sì dai entra…..
Si mette devota e scodinzolante davanti al camino. Che bel calduccio qui! Mr Pian Piano in cucina canta “The Boxer”, mentre imbastisce tra pentole, streaming, mp3, vinili e CD presi dalla ricca dispensa, ignaro del leone che ho fatto entrare in casa..
Miei prodi con Simon e Garfunkel non avrete chitarre distorte, emozioni forti, terremoti e cicloni da cavalcare o Jimmy Page da domare. Le previsioni del tempo dicono che sarà una domenica piovosa, lo dice anche il nostro metereologo di fiducia, Giulio da Firenze. Cos’altro chiedere se non canzoni introspettive, dolci e un poco mascalzone….Direi che vanno bene anche per scambiarsi baci e carezze e altre piacevolezze. Procedete dunque senza ritegno alcuno.
Mr Pian piano apre la porta e fissa con orrore per un attimo la cagna che dorme tranquilla sul tappeto e poi si gira verso di me con uno sguardo carico di rimprovero. La bestia apre un occhio e lo richiude subito conscia che se solo muoverà una zampa il pavido mi costringerà a sfrattarla. Che dire? Sedetevi anche voi sul tappeto rosso o occupate le poltrone e i posti davanti al camino. CLICCATE QUI e scoprirete il morbido mondo di Simon e Garfunkel, le loro belle voci e le canzoni pensate ed arrangiate con cura. Le ascolteremo a lungo, anzi è più di mezzo secolo che le stiamo ascoltando. Forse non è un caso?
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Simon & Garfunkel: pop, folk.
Don’t very often think I’ve done a good job. I don’t like the majority of what I do. I shouldn’t say I don’t like it, but I’m not satisfied with almost everything that I do.
Paul Simon
The poet is a poet, not an orator or preacher, not a philosopher, not a historian, not a teacher, not a tribune or demagogue, not a man of state or court. Nor is he, with due respect to the teacher, a craftsman who shapes swords and shields and plows; and nor, with the peace of many others, an artist who inlays and chisels the gold that others offer him. To make the poet, his feeling and vision are infinitely more valuable than the way in which he transmits both to others.
Giovanni Pascoli
Speaking of these two young men, now elderly, it cannot escape notice that they are light-years away, as the Rolling Stones would say, from any rock imagery. No allure like Mick Jagger, no scandals, no guitar set on fire, no tattoos exposed to the wind, nothing at all. Even long hair doesn't suit Paul Simon.... In short, the rock arsenal of various excesses and assorted provocations, premature deaths, is absent. Simon & Garfunkel are a bourgeois and cautious thing, listenable even in front of a fireplace, and that's exactly what Mr. Pian Piano and I are doing. Fire lit for the sudden cold flash, despite the advanced spring, and a laurel liqueur just to scent the atmosphere. Mom and dad could be with us too...
Today we surf on the wave of American folk, well told by the Coen brothers in their film "Inside Llewyn Davis," an atypical vision in their filmography but one that accurately reconstructs a historical moment when folk found its way to the general public. Paul Simon, the compositional pillar of the duo, comes from that scene and essentially remains anchored to it throughout his life, even when some producers try to dress them up as a rock band; it's a poorly executed disguise. The liqueur is good, and in the end, the beautiful songs of our musicians are loved precisely for their being a "whisper among the shouts," singing the praises of that "Sound of silence" that ultimately embraces us and cradles us discreetly. Pascoli is said to sing "the poetry of little things," and that's what happens with Simon and Garfunkel, for their sweetness and their being contemplative and internally tormented at the same time, just like the poet. If listened to superficially, they evoke images and chords that seem trivial, but with careful consideration, there is depth, fire, dissatisfaction, and wonder in their songs.
These are years when everything changes with great transformations and changes even in the world of music. Simon and Garfunkel navigate these troubled waters between successful concerts and growing fame, telling small universes, intimate spaces, light glances, melancholy, distances, loves, uncertainties, dissatisfactions, and an existential universe far from proclamations and judgments, memorable slogans, dazzling lights, but that indeed grows with feelings, chiaroscuro, words spoken softly and doubts, drowned in inner oceans. A horizon that makes them special and that finds in the bourgeois epithet, almost always understood negatively, a precious declination that makes us associate them with Pascoli and his world.
I would say it's dinner time; Mr. Pian Piano heads to the kitchen with a bowl of sage and rosemary, a few garlic cloves, and many acoustic guitars and soft voices. I, for my part, go out into the garden; the dog looks at me as if I were Attila because I don't let her into the house. I peek; the kitchen door is closed, but yes, come in... She places herself devout and wagging in front of the fireplace. What a nice warmth here! Mr. Pian Piano in the kitchen sings "The Boxer" while preparing between pots, streaming, mp3, vinyl, and CDs taken from the rich pantry, unaware of the lion I've let into the house.
My brave ones, with Simon and Garfunkel, you won't have distorted guitars, strong emotions, earthquakes, and cyclones to ride, or Jimmy Page to tame. The weather forecast says it will be a rainy Sunday, our trusted meteorologist Giulio from Florence also says so. What else to ask for if not introspective, sweet, and a bit mischievous songs... I would say they are also good for exchanging kisses and caresses and other pleasures. Therefore, proceed without any restraint.
Mr. Pian Piano opens the door and looks with horror for a moment at the dog sleeping peacefully on the carpet, then turns to me with a look full of reproach. The beast opens one eye and immediately closes it, aware that if it just moves a paw, the timid one will force me to evict her. What can I say? Sit on the red carpet or take the armchairs and places in front of the fireplace. CLICK HERE, and you will discover the soft world of Simon and Garfunkel, their beautiful voices, and the songs conceived and arranged with care. We will listen to them for a long time, in fact, we have been listening to them for more than half a century. Perhaps it's not a coincidence?
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