Sembra che prima di unirsi ai Pink Floyd, Syd avesse più talento nell'arte pittorica che nel suonare la chitarra... Io stesso ero convinto che il suonare la chitarra fosse una delle pochissime cose che non sapesse fare... Ma lui riuscì a elaborare un suo stile chitarristico ben definito.
Ci stiamo comunque concentrando su un angolo visuale diverso da quello di Roger. Lui ama le parole, io la musica. I nostri momenti migliori sono stati quelli in cui siamo riusciti a equilibrare le due dimensioni, anche se spesso abbiamo dato troppa importanza alle parole come veicolo di contenuti.
David Gilmour
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Cosa raccontare mai dei Pink Floyd in poche righe? Niente di agiografico, niente che non sia già stato raccontato in libri e documentari: sarebbe una noia. Ho deciso di far due chiacchiere con Mr Pian Piano e raccontarvi il suo punto di vista personale, soggettivo, incongruo, parziale e opinabile. Ndiamo al contrario, partiamo dalla fine, dagli ultimi dischi, quelli senza Roger Waters, che sono essenzialmente brutti, come altrettanto brutte sono le cose fatte da Waters solo. Non aggiungono nulla, ne potevamo fare tutti a meno dopo le glorie intergalattiche passate, ma….Cosa sono oggi i Pink Floyd? Sono Gilmour abitato da una malinconia struggente e un grande amore per la Grecia, Mason collezionista di automobili, Waters preso da dictat politici con la solita enfasi fastidiosa, Barrett, la luce folle, è morto, come Wright con le sue tastiere avvolgenti. Sono leoni spelacchiati e sdentati i Pink Floyd, creativamente stanchi, ma….. Ma anche così ridotti i vecchi leoni di tanto in tanto ruggiscono e dal cappello che fu magico escono le ultime delizie del bianconiglio a cammuoverci: high hopes! Attenti al testo.
Il testo è opera della poetessa Polly Samson, moglie di David Gilmour la chitarra dei Pink Floyd, e ci immerge in una malinconia monumentale.
Abbiamo raggiunto le vertigini di quel mondo sognato
Impantanato per sempre dal desiderio e dall’ambizione
C’è una fame ancora insoddisfatta
There’s a hunger still unsatisfied
Our weary eyes still stray to the horizon
Anche se lungo questa strada siamo stati così tante volte
Ladies and Gentlemen quando i Pink Floyd ruggiscono anche i giovani leoni si allontanano impauriti… I nostri eroi entrano nel gorgo a metà dei sixties. Anni favolosi in UK per la musica, congiunzioni astrali mai viste. La miscela è costituita da tre aspiranti architetti e un bizzarro studente di pittura. Le due menti che come meteore si scontrano producendo un fuoco creativo, come raramente ne capitano, sono lo studente di pittura Roger Keith Barrett e il futuro mai architetto Roger Waters. Insieme a Richard Wright alle tastiere e Nick Mason alla batteria ne esce un “Interstellar overdrive”, un lisergico viaggio tra le culture alternative che esplodevano in quegli anni. Memorabili le esibizioni all’Ufo Club, un locale in cui il gruppo sperimenta i suoi primi coinvolgenti light-show, tentando di coinvolgere il pubblico con proiezioni di immagini, diapositive e l’impiego massiccio di un efficace impianto luci. Arte totale as for Kandinsky and Wagner.
Barrett dopo pochi anni di immersione nel fluido rosa comincia a manifestare i sintomi di una devastante schizofrenia (causata probabilmente dall’assunzione sistematica di Lsd), assentandosi sempre di più dalla vita del complesso. La comete si spegne inghiottita in un buco nero. Gli altri musici rosa procedono con l’ingaggio del chitarrista David Gilmour (amico d’infanzia di Barrett e che manterrà con lui un legame affettuso fino alla morte). Barrett in poco tempo evapora nel nulla, divorato da una feroce malattia mentale e un campo gravitazionale insostenibile. I nostri macinano capolavori, da “More”, ad “Atom heart mother” fino ad “Ummagamma”, con uno stile del tutto peculiare che frulla insieme rock, blues, progressive psichedelia e sperimentazione, fino al successo planetario di “The dark side of the moon” (uno dei dischi più venduti di sempre). Una cascata di quattrini travolge i nostri eroi che rischiano seriamente di annegare tra onde enormi di dollari e sterline. Si salveranno?
Il fantasma di Barrett viene celebrato nell’omonimo album “Wish you were here”. Il diamante pazzo splende ancora nel primo album della band e nei due dischi solisti, registrati appena in tempo prima di perdere la bussola, con l’aiuto dell’amico David Gilmour e di Richard Wright: gemme di rara bellezza da non perdere.
L’alienazione di lunghi e stressanti tour, la difficile convivenza degli altri membri con l’ego ipertrofico e dittatoriale di Waters partoriscono un album sostanzialmente scialbo come “Animals”. Cresce una grande stanchezza, un’usura psicologica che caratterizza da sempre lo star system ed ha portato fior fiore di musicisti alla morte e grandi gruppi all’inevitabile esplosione. La combricola del fluido rosa riesce però in quel che è permesso solo ai grandia artisti: fare della sofferenza uno spunto creativo (come per il Bowie di “Blackstar”). Nasce così “The wall” ultimo capolavoro dei Pink Floyd prima del declino e dell’abbandono di Waters successivo all’album “The final cut”, una sua opera solista in buona sostanza…. The Wall, un enorme grido di libertà, rimbomba per tutto il sistema solare da Mercurio a Plutone e se ne parla anche nella nebulosa di Andromeda, dove è appena stato captato.
Cosa resta dei Pink Floyd? Resta la capacità di portare nel rock la forza propulsiva della psichedelia, dell’improvvisazione, dell’assenza di regole stringenti fatte di strofe e ritornelli, l’amore per l’astrazione e le lunghe suite in cui è una gioia perdersi e disorientarsi, l’amore per la musica come viaggio in un mondo sognato, ma mai raggiunto. Il canto di questo universo parallelo e impossibile ci rimane tra le dita con un immancabile sapore malinconico che è l’essenza della poesia.
Abbiamo tagliato con l’accetta più di mezzo secolo di Pink Floyd e ci siamo bevuti un intruglio magico dagli strani effetti spazio temporali, un viaggio indietro nel tempo, con morti che resuscitano e corpi che ringiovaniscono (ricordate Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher?). Un fiume senza fine fatto scorrere al contrario, un “Endless river” appunto, titolo dell’ultimissimo album strumentale dei musici superstiti direttamente dal pianeta del fluido rosa. Il vecchio leone senza forze cammina stancamente nella savana interplanetaria, si stende nella polvere cosmica, socchiude gli occhi per il caldo, abbassa la testa e sogna altre galassie.
Le notti della meraviglia
Guardando oltre le braci dei ponti che brillano dietro di noi
Questo era solo un aperitivo sia chiaro, un bagnarsi appena le labbra nel liquore di alcuni classici. Volete ubriacarvi in una piscina dove scorra a litri il fluido rosa? CLICCATE QUI e collegatevi qui alla solita playlist in dono, preparata da Mr Pian Piano.
Correre prima dei tempi ha portato via i nostri sogni
Lasciando la miriade di piccole creature che cercano di legarci a terra
Ad una vita consumata dal lento decadimento
Desiderate qualcosa di diverso dai viaggi intergalattici dei Pink Floyd? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Pink Floyd: rock.
It seems that before joining Pink Floyd, Syd had more talent in visual art than in playing the guitar... I myself was convinced that playing the guitar was one of the very few things he didn't know how to do... But he managed to develop his own well-defined guitar style.
Nevertheless, we are focusing on a different perspective than Roger's. He loves words, I love music. Our best moments have been when we managed to balance the two dimensions, even though we often gave too much importance to words as a vehicle for content.
David Gilmour
What to say about Pink Floyd in a few lines? Nothing hagiographic, nothing that hasn't already been told in books and documentaries: it would be boring. I decided to have a chat with Mr Pian Piano and tell you his personal, subjective, incongruous, partial, and debatable point of view. Let's go the other way, let's start from the end, from the last albums, those without Roger Waters, which are essentially ugly, just like the things done by Waters alone. They add nothing; we could all do without them after the past intergalactic glories, but... What are Pink Floyd today? Gilmour is inhabited by a poignant melancholy and a great love for Greece, Mason is a car collector, Waters is caught up in political dictats with the usual annoying emphasis, Barrett, the mad light, is dead, like Wright with his enveloping keyboards. The Pink Floyd are mangy and toothless lions, creatively tired, but... Even in such reduced form, the old lions occasionally roar, and from the once-magical hat come out the last delights of the white rabbit to move us: high hopes! Pay attention to the lyrics.
The lyrics are the work of the poet Polly Samson, wife of David Gilmour, the guitarist of Pink Floyd, and immerse us in monumental melancholy.
We have reached the heights of that dreamed world
Forever stuck by desire and ambition
There’s a hunger still unsatisfied
Our weary eyes still stray to the horizon
Even though along this road, we have been so many times
Ladies and Gentlemen, when Pink Floyd roar, even the young lions move away in fear... Our heroes enter the vortex in the mid-sixties. Fabulous years in the UK for music, never-before-seen astral conjunctions. The mix consists of three aspiring architects and a bizarre painting student. The two minds that collide like meteors, producing a creative fire, as rarely happens, are the painting student Roger Keith Barrett and the future never-architect Roger Waters. Together with Richard Wright on keyboards and Nick Mason on drums, they produce an "Interstellar Overdrive," a psychedelic journey through alternative cultures exploding in those years. Memorable performances at the UFO Club, a venue where the group experiments with its first engaging light shows, trying to involve the audience with projections of images, slides, and the massive use of an effective lighting system. Total art, as for Kandinsky and Wagner.
Barrett, after a few years of immersion in the pink fluid, begins to show symptoms of devastating schizophrenia (probably caused by the systematic intake of LSD), increasingly absent from the life of the band. The comet goes out swallowed by a black hole. The other pink musicians continue with the engagement of guitarist David Gilmour (childhood friend of Barrett and who will maintain an affectionate bond with him until death). Barrett evaporates into nothingness in a short time, devoured by a fierce mental illness and an unsustainable gravitational field. Our heroes churn out masterpieces, from "More" to "Atom Heart Mother" to "Ummagumma," with a completely peculiar style that blends rock, blues, progressive psychedelia, and experimentation, up to the planetary success of "The Dark Side of the Moon" (one of the best-selling albums of all time). A cascade of money overwhelms our heroes, who seriously risk drowning amid huge waves of dollars and pounds. Will they be saved?no?
The ghost of Barrett is celebrated in the eponymous album "Wish You Were Here." The crazy diamond still shines in the band's first album and in the two solo albums, recorded just in time before losing the compass, with the help of friend David Gilmour and Richard Wright: gems of rare beauty not to be missed.
The alienation of long and stressful tours, the difficult coexistence of other members with Waters' hypertrophic and dictatorial ego, give birth to an album that is essentially dull like "Animals." A great weariness grows, a psychological fatigue that has always characterized the star system and has led many musicians to death and great bands to inevitable explosion. The gang of the pink fluid, however, succeeds in what is allowed only to great artists: turning suffering into a creative impulse (as with Bowie's "Blackstar"). Thus, "The Wall" is born, Pink Floyd's last masterpiece before the decline and Waters' abandonment following the album "The Final Cut," essentially his solo work.... The Wall, a huge cry for freedom, resonates throughout the solar system from Mercury to Pluto, and it's even being talked about in the Andromeda Nebula, where it has just been captured.
What remains of Pink Floyd? The ability to bring the propulsive force of psychedelia, improvisation, the absence of stringent rules of verses and choruses, the love for abstraction and long suites where it is a joy to get lost and disoriented, the love for music as a journey into a dreamed world, but never reached. The song of this parallel and impossible universe remains between our fingers with an inevitable melancholic taste that is the essence of poetry.
We have cut with the axe more than half a century of Pink Floyd and drank a magical potion with strange space-time effects, a journey back in time, with deaths resurrecting and bodies rejuvenating (remember David Fincher's "The Curious Case of Benjamin Button"?). An endless river, in fact, the title of the very latest instrumental album by the surviving musicians directly from the planet of the pink fluid. The old lion without strength walks wearily in the interplanetary savannah, lies down in cosmic dust, squints against the heat, lowers his head, and dreams of other galaxies.
The Nights of Wonder
Looking beyond the embers of the bridges glowing behind us
This was just an appetizer, make no mistake, just wetting the lips in the liquor of some classics. Do you want to get drunk in a pool where the pink fluid flows by the liter? CLICK HERE and connect to the usual playlist as a gift, prepared by Mr Pian Piano.
Running ahead of time has taken away our dreams
Leaving a myriad of small creatures trying to tie us to the ground
To a life consumed by slow decay
Want something different from Pink Floyd's intergalactic journeys? Mr. Pian Piano's jukebox with all the musicians on our intriguing menu, as every Sunday, is at your complete disposal: classical, jazz, pop, rock, and ambient are there waiting for you. If you want to discover other monographs curated by Mr. Pian Piano of dozens and dozens (and dozens) of superb musicians, just settle in here: CLICK HERE, and the archive of monographs of great musicians in alphabetical order will magically open for you.
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