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Robert Fripp
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Sapete che il nostro approccio qui è di chiacchiera, soggettivo, presuntuosamente personale e mai enciclopedico, un semplice convivio musicale accompagnato da un calice di vino. Sui King Crimson, band che ha alle spalle oltre mezzo secolo di storia, sono stati versati opportunamente fiumi d’inchiostro e non spetta a noi fare un’ulteriore esegesi. Cosa distingue i King Crimson dal resto della carovana progressive? La capacità di Robert Fripp e degli ottimi musicisti che lo hanno accompagnato nel corso delle diverse incarnazioni della band di ascoltare ed ascoltarsi. Mentre molto progressive si è perso in un gioco solipsistico, fantastico, trascurando ogni dialogo con la complessità dei decenni che trascorrevano inesorabili, l’attenzione dei King Crimson, l’apertura all’ignoto, l’attenzione per il “qui e ora” è sempre stata ben evidente. Ho visto Fripp da solo varie volte ed i King Crimson dal vivo, cosa si nota? Sono attenti, ascoltano, si ascoltano. Così quando Fripp esce da un ritiro spirituale che lo ha isolato dallo showbiz è perfettamente pronto spiritualmente per Berlino, per sintonizzarsi con Eno, Bowie e la chitarra assoluta di “Heroes”. Quando prima il punk e la new wave poi faranno pulizia dei labirinti fiabeschi e degli assoli eterni e futili, i King Crimson ci saranno, pronti a recepire nuovi linguaggi e a nuove metamorfosi. Non è poco.
Ci sono state in mezzo secolo formazioni diverse e suoni lontani, ma la filosofia è rimasta la stessa, soprattutto la capacità di cercare indefessamente strade nuove che accolgano la complessità contraddittoria del presente, andando oltre i profluvi di note, anzi cercando sempre l’essenza. Io e Mr Pian Piano amiamo particolarmente l’incarnazione che ha dato vita ai tre album “Larks’ Tongues in Aspic”, “Starless And Bible Black” e “Red” a nostro vedere tre pietre miliari nella storia del rock, di una bellezza ancor oggi struggente. Dischi imprescindibili, evidentemente animati da un’improvvisazione di matrice jazzistica come in “Starless And Bible Black”. Del resto con l’avanguardia jazz UK di Tippet&c i nostri erano in dialogo fin dagli esordi…Ah a proposito degli esordi. Che capolavoro è il primo album? Quanta poesia ci dona anche oggi dopo mezzo secolo?
Amo Robert Fripp per la capacità di curare parallelamente la pulizia tecnica e la ricerca timbrica sul suono, come forse nessuno mai dal dopoguerra ad oggi. La ricerca timbrica, ben testimoniata nella parte di chitarra di “Heroes”, accompagna tutto il suo lavoro da decenni, insieme alle sperimentazioni ed alle registrazioni con Brian Eno, David Sylvian ed in molti progetti solistici. Volete ascoltare un esempio di queste ricerche?
In questa dimensione di perenne apertura oltre il conforto di qualsiasi genere, alla ricerca perenne di un’espressione che sia poetica e per quel che è a portata dell’umano, assoluta e spirituale, la band ha attraversato i decenni passando dal progressive al rock con venature new wave con Adrian Belew, al funk con il basso monumentale di Tony Levin, fino agli anni 90 con un rock corrosivo o all’attuale incarnazione dedita particolarmente a concerti dal vivo.
Il discorso che ha sempre ammorbato il rock è il suo sterile giovanilismo, che condanna i protagonisti di questo genere a repentine esplosioni di popolarità per poi dover assistere al proprio tramonto con il mutare degli stereotipi generazionali. Per i King Crimson questo discorso non c’è, conta solo la musica e se Fripp ha oggi 76 anni dategli una chitarra ed una pedaliera come si deve e molti giovanotti dovranno abbassare la testa. La capacità di improvvisare, navigare ritmiche dispari, articolare i generi, dall’ambient, al metal, passando per la new wave, il progressive ed il funk, fa di questa creatura una Medusa dalle mille teste che non si è lasciata acchiappare da nessun stereotipo generazionale.
L’ascolto dei King Crimson non è sempre facile. Ad esempio nella playlist troverete “Fracture”: undici minuti strumentali, con parti molto astratte, alternate ad esplosioni di energia verso una dimensione spirituale, dove appunto il suono è illuminazione e si trova quell’autenticità che cerchiamo nell’arte io e Mr Pian Piano. Abbiate coraggio e sarete ripagati come raramente accade. Apprezzare l’arte come fruitori è anche lasciarsi alle spalle ogni conforto per sporgersi nell’abisso dell’imprevedibile. L’arte, quando veicola contenuti radicali e profondi non è mai intrattenimento.
Signore e Signori questo è un rapido ouvertoure di ascolti per invogliarvi ad un tuffo nella tradizionale playlist monumentale preparata per voi da Mr Pian Piano. CLICCATE QUI e immergetevi in una marea di brani a marchio King Crimson e ne uscirete rigenerati!
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King Crimson: rock, progressive, other.
Act with courtesy - Otherwise, be polite, but always be kind.
Robert Fripp
You know that our approach here is chatty, subjective, presumptuously personal and never encyclopedic, a simple musical banquet accompanied by a glass of wine. On King Crimson, a band with more than half a century of history behind it, rivers of ink have been appropriately spilled, and it is not for us to do further exegesis. What distinguishes King Crimson from the rest of the progressive caravan? The ability of Robert Fripp and the fine musicians who have accompanied him throughout the band's various incarnations to listen and hear themselves. While much progressive was lost in a solipsistic, fantastical game, neglecting any dialogue with the complexity of the decades that were inexorably passing, King Crimson's focus, its openness to the unknown, its attention to the "here and now" was always clearly evident. I have seen Fripp alone several times and King Crimson live, what do you notice? They are attentive, they listen, they listen to each other. So when Fripp comes out of a spiritual retreat that has isolated him from showbiz he is perfectly ready spiritually for Berlin, to tune in to Eno, Bowie and the absolute guitar of "Heroes." When first punk and then new wave clean up the fairy labyrinths and eternal, futile solos, King Crimson will be there, ready to take in new languages and new metamorphoses. No small feat.
There have been different formations and distant sounds in half a century, but the philosophy has remained the same, especially the ability to indefatigably seek new avenues that accommodate the contradictory complexity of the present, going beyond the profusion of notes, indeed always seeking the essence. Mr. Pian Piano and I particularly love the incarnation that gave birth to the three albums "Larks' Tongues in Aspic," "Starless And Bible Black" and "Red" in our view three milestones in rock history, of a beauty still poignant today. Indispensable records, evidently animated by jazz-driven improvisation as in "Starless And Bible Black." After all, with the UK jazz avant-garde of Tippet&c ours were in dialogue from the very beginning...Ah speaking of the beginnings. What a masterpiece is that first album? How much poetry does it give us even today after half a century?
I love Robert Fripp for his ability to treat technical cleanliness and timbral research on sound in parallel, as perhaps no one has since the postwar period. Timbral research, well evidenced in the guitar part of "Heroes," has accompanied all his work for decades, along with experimentation and recordings with Brian Eno, David Sylvian and in many solo projects. Would you like to hear an example of this research?
In this dimension of perennial openness beyond the comfort of any genre, perpetually searching for an expression that is poetic and for that which is within the reach of the human, absolute and spiritual, the band has spanned the decades moving from progressive to rock with new wave veins with Adrian Belew, to funk with Tony Levin's monumental bass, to the 1990s with corrosive rock or the current incarnation devoted particularly to live concerts.
The discourse that has always sickened rock is its sterile youthfulness, which condemns the stars of this genre to sudden bursts of popularity only to have to watch their own demise as generational stereotypes change. For King Crimson this discourse is not there, only the music matters, and if Fripp is now 76 years old give him a guitar and a pedalboard properly and many youngsters will have to put their heads down. The ability to improvise, navigate odd rhythms, articulate genres, from ambient, to metal, through new wave, progressive and funk, makes this creature a many-headed Medusa that has not been caught by any generational stereotype.
Listening to King Crimson is not always easy. For example, in the playlist you will find "Fracture": eleven minutes instrumental, with very abstract parts, alternating with bursts of energy toward a spiritual dimension, where precisely sound is enlightenment and you find that authenticity that Mr. Pian Piano and I seek in art. Have courage and you will be rewarded as rarely happens. To appreciate art as a user is also to leave behind all comfort to lean into the abyss of the unpredictable. Art, when it conveys radical and profound content is never entertainment.
Ladies and Gentlemen this is a quick listening overture to entice you to dive into the traditional monumental playlist prepared for you by Mr. Pian Piano. CLICK HERE and immerse yourself in a barrage of King Crimson-branded tunes and you will come out regenerated!
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