Le cose invisibili sono spesso quelle che più ci circondano.
Una percezione più intensa richiede un certo modo di ascoltare e quel certo modo di ascoltare richiede una certa percezione. Chi lo sa cosa viene prima?
Jon Hassell
Ascolta come se ti venisse detto un segreto
Federico Fellini
If you read the post on your phone and the button “Read in English” doesn’t work, scroll down the page: the English version is after the Italian one.
Per questa domenica avevo pensato a qualcosa di completamente diverso, ma Mr Jon Hassell ha deciso di lasciare il nostro pianeta e allora onoriamo il Maestro in viaggio verso un’altra dimensione. Vi anticipo che la sua non è una musica semplice ed immediata, molto difficile da etichettare ha incontrato i favori del mitico Manfred Eicher che con la sua etichetta ECM ha pubblicato alcuni suoi dischi e non dimentichiamo che si tratta di una label che ha saputo raccogliere il meglio di un certo jazz ai confini con la musica contemporanea. Hassell si è mosso infatti tra musica sperimentale, jazz, elettronica e contemporanea. Vi vedo già scappare a gambe levate ed il mio editore inseguirmi con un forcone, ma non dispero… Da queste parti lo amiamo molto e da decenni, per la capacità di guardare a musiche e metodi compositivi legati non esclusivamente all’occidente (ha studiato anche con maestri Indiani), ma soprattutto per aver dato alla tromba un nuovo suono ed avere imbastardito il tutto con un sapiente uso dell’elettronica. Ora chiudete gli occhi, Jon Hassell è molto estivo, ma la sua è un’estate notturna, quando si solleva un alito di vento e l’orologio ha superato la mezzanotte, si beve qualcosa di alcolico e freddo e ci si sfiora per imbastire brividi. Qui con Paolo Fresu in duetto di trombe bellissimo.
La stima che lo circondava è certificata da numerose e prestigiose collaborazioni: Brian Eno, David Sylvian, Talking Heads, Manhattan Transfer, K.D. Lang, Ani di Franco e David Byrne, Farafina, Peter Gabriel, Tears for Fears, Techno Animal, Ry Cooder, Moritz von Oswald, Carl Craig e Paolo Fresu. Ha inoltre scritto musiche o collaborato alla stesura di partiture per spettacoli teatrali (Sulla Strada), film (The Million Dollar Hotel) e balletti (per Ailey e Cunningham). Forte l’influenza dei minimalisti americani con Terry Riley e La Monte Young con cui ha suonato e studiato, frequentando in Europa i corsi di Stockhausen. Una figura di avanguardista e ricercatore, mai pago di orizzonti prestabiliti.
Hassell è sicuramente una delle menti che ha generato l’idea di world music. Il trombettista la chiamava musica del “quarto mondo” un luogo sonoro dove si fondevano suoni primitivi e futuristici, derivati dalla musica elettronica. Alla fine degli anni 70 Hassell pensava che oltre al primo mondo dell’Occidente e a quello meno libero del blocco sovietico ci fosse un “terzo mondo” di nazioni ancora poco sviluppate, ma nelle quali c’era ancora un forte legame tra musica, spiritualità e tradizione. Il “quarto mondo” immaginato e concretamente realizzato nei suoi dischi era la combinazione di quest’ultimo con altri aspetti più moderni e sperimentali della musica, come ad esempio l’utilizzo dell’elettronica. Fourth World, Vol. 1: Possible Musics il disco realizzato nel 1980 con Brian Eno mette in pratica queste idee ed è una pietra miliare nella commistione tra suoni etnici e sperimentazione.
Lungo il Po una sera ho avuto il privilegio di vederlo suonare, mentre alle sue spalle scorreva placido il grande fiume ed Hassell prima del concerto si divertiva con spray antizanzare e zampironi. L’atmosfera era appunto quella sognante delle notti estive, del caldo che cede il passo a qualche rara corrente muovendo le foglie di pioppi giganteschi ed il suono inconfondibile della sua tromba, amato anche da tanti jazzisti come Paolo Fresu. Cosa ho amato di Hassell? Quell’attitudine chiara a Miles da “Bitches Brew”, ma soprattutto da “In a Silent way” in poi: il desiderio di esplorare il suono e da lì generare poi musica, fare del suono il cuore, curarne la magia, come in un rituale che non insegue la melodia, ma l’atto rituale di una presenza invisibile.
Sono andato sul sito del musicista e la homepage si apre con la citazione di Fellini. Cosa li accomunava? Cosa ha affascinato del grande regista italiano il musicista americano? Non lo sapremo mai, ma qualcosa lo possiamo presumere, l’amore per una realtà che si srotola e frammenta come in un sogno. Le indimenticabili “allucinazioni” di Fellini, sono anche le arrampicate timbriche di Jon Hassell ed un chiaro rimando ad una dimensione estetica eterea ed inafferrabile.
Ci sono momenti in cui la musica non è intrattenimento, scenografia esistenziale, piacevole bevanda, ma in cui si fa esperienza totalizzante, rituale, spazio dello spirito e anfratto della memoria o amplificatore dei sensi e dell’esperienza in atto. La musica di Jon Hassell si colloca in questa seconda categoria, sempre meno frequentata in occidente. Scorrono i titoli di coda su un altro dei protagonisti della musica tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. Ci restano queste impalpabili visioni sognanti, sagome di cartone che si rivelano essere uomini e donne e carni che parevano palpitanti si dissolvono nel nulla di fragili rappresentazioni in un gioco che disorienta. Mr Pian Piano ha cucinato per voi questo sogno di una notte di mezza estate ma ascoltatelo solo se siete disposti al viaggio senza porre condizioni, se la vostra urgenza non è dormire, ma attraversare la notte per perdersi tra le sue braccia. CLICCATE QUI per ritrovare la magia di Jon Hassell ed esser parte del suo rituale.
Desiderate qualcosa di diverso dalle atmosfere misteriose di Jon Hassell? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
CLICCATE QUI e aprite l’archivio delle monografie di grandi musicisti in ordine alfabetico.
Volete esplorare il progetto multimediale online che sto realizzando con Adi Newton (Clock Dva, Anti Group) tra arte e musica? CLICCATE QUI per scoprirlo.
Stanchi di musica? Volete leggere di economia, politica e finanza con uno sguardo alieno? (((RadioPianPiano))) consiglia di frequentare Alieno Gentile e la sua dimora digitale.
PS: se volete sostenere (((RadioPianPiano))) sottoscrivete un abbonamento annuale (30 euro) o mensile di 5 euro. Il gesto sarà apprezzato visto il lavoro settimanale che c'è dietro a queste pagine. Non potete o non volete? Sottoscrivete la newsletter: è gratis. Grazie.
Jon Hassell: experimental, jazz.
The things that are invisible to you are often the things that most surround you.
Heightened perception asks for a certain way of listening and that certain way of listening asks for a certain perception. Which comes first, who knows?
Jon Hassell
Listen as if you were told a secret
Federico Fellini
For this Sunday I had thought of something completely different, but Mr Jon Hassell has decided to leave our planet and so we honour the Maestro as he travels to another dimension. Let us anticipate that his music is not simple and immediate, very difficult to label, and he has met with the favour of the legendary Manfred Eicher, who has released some of his records on his ECM label, and let us not forget that this is a label that has been able to collect the best of a certain jazz on the borderline with contemporary music. Indeed, Hassell has moved between experimental, jazz, electronic and contemporary music. I can already see you running like hell and my publisher chasing me with a pitchfork, but I don't despair... Around here we love him very much and have for decades, for his ability to look at music and compositional methods linked not only to the West (he has also studied with Indian masters), but above all for having given the trumpet a new sound and for having bastardised everything with a skilful use of electronics. Now close your eyes, Jon Hassell is very much a summer, but his is a summer at night, when a breath of wind rises and the clock has passed midnight, you drink something alcoholic and cold and brush up against each other to baste thrills. Here with Paolo Fresu in a beautiful trumpet duet.
The esteem that surrounded him is certified by numerous prestigious collaborations: Brian Eno, David Sylvian, Talking Heads, Manhattan Transfer, K.D. Lang, Ani di Franco and David Byrne, Farafina, Peter Gabriel, Tears for Fears, Techno Animal, Ry Cooder, Moritz von Oswald, Carl Craig and Paolo Fresu. He has also written music or collaborated on scores for plays (On the Road), films (The Million Dollar Hotel) and ballets (for Ailey and Cunningham). Strong influence from the American minimalists with Terry Riley and La Monte Young with whom he played and studied, attending Stockhausen's courses in Europe. An avant-garde figure and researcher, never satisfied with pre-established horizons.
Hassell is certainly one of the minds that generated the idea of world music. The trumpeter called it 'fourth world' music, a sonic place where primitive and futuristic sounds, derived from electronic music, blended together. At the end of the 1970s, Hassell thought that in addition to the first world of the West and the less free world of the Soviet bloc, there was a 'third world' of nations that were still undeveloped, but in which there was still a strong connection between music, spirituality and tradition. The 'fourth world' imagined and concretely realised in his records was the combination of the latter with other more modern and experimental aspects of music, such as the use of electronics. Fourth World, Vol. 1: Possible Musics, the record made in 1980 with Brian Eno, puts these ideas into practice and is a milestone in the blending of ethnic sounds and experimentation.
Along the Po one evening I had the privilege of seeing him play, while the great river flowed placidly behind him and Hassell was amusing himself with mosquito sprays and mosquito nets before the concert. The atmosphere was just that dreamy of summer nights, the heat giving way to some rare current moving the leaves of giant poplars and the unmistakable sound of his trumpet, also loved by many jazz musicians like Paolo Fresu. What did I love about Hassell? That attitude that is clear in Miles from 'Bitches Brew', but especially from 'In a Silent way' onwards: the desire to explore sound and then generate music from there, to make sound the heart of it, to cure its magic, as in a ritual that does not chase melody, but the ritual act of an invisible presence.
There are times when music is not entertainment, existential scenography, a pleasant drink, but when it becomes an all-embracing experience, a ritual, a space of the spirit and a recess of memory, or an amplifier of the senses and the experience at hand. Jon Hassell's music falls into this second category, less and less frequented in the West. The credits roll on another of the protagonists of music between the end of the 20th and the beginning of the 21st century. We are left with these impalpable dreamy visions, cardboard silhouettes that turn out to be men and women, and flesh that seemed palpitating dissolves into the nothingness of fragile representations in a game that disorients. Mr Pian Piano has cooked up this midsummer night's dream for you, but only listen to it if you are willing to travel without conditions, if your urgency is not to sleep, but to cross the night to lose yourself in his arms. CLICK HERE to find the magic of Jon Hassell and be part of his ritual.
Would you like something different from the mysterious atmospheres of Jon Hassell? Mr. Pian Piano's jukebox with all the musicians on our intriguing menu, as every Sunday, is at your complete disposal: classical, jazz, pop, rock, and ambient are there waiting for you. If you want to discover other monographs curated by Mr. Pian Piano of dozens and dozens (and dozens) of superb musicians, just settle in here: CLICK HERE, and the archive of monographs of great musicians in alphabetical order will magically open for you.
Want to explore the multimedia project online I'm creating with Adi Newton (Clock Dva, Anti Group) between art and music? CLICK HERE to discover it.
Tired of music? Do you want to read about economics, politics, and finance with an alien gaze? (((RadioPianPiano))) recommends visiting Alieno Gentile and his digital abode.
PS: If you want to support (((RadioPianPiano))), subscribe to an annual membership (30 euros) or a monthly one for 5 euros. The gesture will be appreciated given the weekly work behind these pages. Can't or don't want to? Subscribe to the newsletter: it's free. Thank you.