Una sinfonia deve essere come il mondo. Deve contenere tutto.
Gustav Mahler
Ebbi la possibilità di ammirare le capacità di penetrazione psicologica di quell'uomo di genio. Nessuna luce illuminò ad un certo punto i sintomi della sua nevrosi ossessiva. Era come scavare con un bastoncino in un edificio misterioso.
Sigmund Freud
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Tra i grandi autori tardoromantici spiccano i nomi di Wagner, l’innovatore ed il Maestro indiscusso capace di aprire nuove strade, Richard Strauss e appunto il nostro compositore di oggi, Mahler. Se tra Wagner e Strauss vedo più di un punto di contatto, Mahler sembra muoversi su un’altra orbita. Certo il “gigantismo” sinfonico. le orchestre ipertrofiche, il muro di suono li accomuna, ma in Wagner prima e Strauss poi l’eroe si muove in atmosfere monumentali, tra il caos della creazione e della storia, vedendo l’obiettivo, guidando il suo popolo oltre gli ostacoli, in un’epica che in pochi passaggi si fa politica, propaganda e non a caso ha suscitato l’ammirazione di despoti assassini come Hitler e portò Strauss ad aderire al nazismo. Mahler è altrove, Mahler è in un interiorità inestricabile e mentre Wagner e Strauss sono parte della storia, il compositore austriaco scava nello struggimento interiore, assorbendo tutta la cultura viennese a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, in quell’agrodolce grandezza che già preannuncia la caduta degli Asburgo e l’orrore dei due conflitti mondiali.
Essenziale per Mahler il sodalizio intellettuale e artistico con Anton Bruckner, il suo insegnante, capace di trasmettergli l’amore per la sinfonia e per un suono monumentale. Vienna in quegli anni è in pieno fermento e oltre alla musica nuovi linguaggi artistici sono alle porte con Gustav Klimt, Egon Schiele e la Secessione; Sigmund Freud, fonda la psicanalisi, una teoria innovativa sui modi di conoscere e dominare i processi consapevoli e inconsapevoli della mente umana influenzando tutto l’ambiente artistico. Mahler compone nove sinfonie, la decima incompiuta e con la sua musica esplora e accoglie tutto questo fermento. All'interno delle sue musiche sono racchiusi molteplici significati e nella sua concezione una sinfonia deve contenere tutte le forme dell'esistenza, farsi essenza dell’umano e fu attento nel cercare di fondere nelle sue composizioni mondi diversi, colti e popolari per portare la forma della sinfonia a tutti.
Mahler è lo struggimento, la domanda sull’esistenza segnata da un’infanzia infelice, dalla perdita di una figlia di soli 4 anni, da un grande successo come direttore d’orchestra a cui non corrispose però una parallela fortuna come compositore mentre era in vita. Struggimento che lo porta a spingersi nella scrittura musicale ai limiti, anticipando la musica del ‘900 ed influenzandola in profondità, avendone delineato molti temi. Non a caso Schoenberg e Webern saranno suoi ammiratori. La distanza da Wagner prima e Strauss poi sta appunto nella dimensione interiore della sua musica, che pare seguire passo dopo passo le ricerche di Sigmund Freud, ma in una dimensione musicale. I due si conosceranno anche e Freud resterà impressionato dall’intelligenza di Mahler. Strauss e Mahler furono legati da amicizia e stima reciproca, ma i loro mondi poetici sono lontani anche se calati nello stesso humus culturale, seguono strade diverse e complementari.
Mahler compone cercando di calarsi nella natura arrivando anche nelle Alpi del Sud Tirolo durante l’estate. Quando sospende nei mesi estivi la sua attività di direttore d’orchestra cerca infatti tra le montagne un contatto con quel che sovrasta l’uomo ed a cui l’uomo torna perennemente chiedendosi del mistero e del senso. Non dimentichiamo filosoficamente il peso di Friedrich Nietzsche, l’uragano che con una tempesta di idee stravolge l’ordine Hegeliano del mondo, consegnandoci alla. modernità sconvolgente e orfana di senso in cui siamo anche ora. Mahler, come una spugna assorbe tutti i cambiamenti di cui è testimone e li porta nella sua musica cercando di ricomporre nelle sinfonie un racconto fedele alle radicali trasformazioni ed ai cambiamenti di cui fu acuto testimone e protagonista.
Discutendone con l’amico Orlando Furioso aka Ceranto con cui abbiamo preparato questa finestra su Mahler, abbiamo indubbiamente di fronte l’artefice di una musica che accompagna il tramonto di un’epoca ed il sorgere di tematiche radicalmente nuove, annunciando un crepuscolo affollato di domande e incertezze. Noi oggi come Mahler a cavallo tra due secoli, viviamo un inizio secolo imbastardito dagli stessi nazionalismi distruttivi che annienteranno mezza Europa poco dopo la scomparsa del grande musicista e ci ritroviamo immersi nelle stesse incertezze, in domande sospese nel nulla, nel bisogno di ritrovare un equilibrio interiore. I suoi adagio e adagissimo li sentiamo ancora nel sangue come una sospensione su un baratro incolmabile, proprio come Mahler allora. Non a caso oltre un secolo dopo la sua morte Gustav Mahler è tra gli autori più eseguiti da grandi direttori come Abbado, Karajan e Bernstein, ottenendo oltre al riconoscimento del ruolo di “anticipatore della musica del Novecento” un successo postumo, ma prolungato. CLICCATE QUI per assaggire la playlist che io e l’Orlando Furioso vi abbiamo cucinato amorevolmente, raccogliendo alcune dei passaggi più belli tra le sinfonie e non solo tra le sinfonie, del grande compositore.
Una mesta postilla per salutare e ricordare il grande pianista Maurizio Pollini scomparso ieri dopo una vita dedicata alla musica e un sodalizio artistico importante con Claudio Abbado e con il Teatro alla Scala negli ultimi anni. Per celebrarne l’arte una delle sue memorabili esecuzioni di Chopin. Riposi in pace.
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Gustav Mahler: classical music.
A symphony should be like the world. It must contain everything.
Gustav Mahler
I had the chance to admire the psychological insight of that genius. No light illuminated the symptoms of his obsessive neurosis at some point. It was like poking with a stick into a mysterious building.
Sigmund Freud
Among the great late-Romantic authors, the names of Wagner, the innovator and undisputed Master capable of opening new paths, Richard Strauss and Mahler, stand out. While I see more than one point of contact between Wagner and Strauss, Mahler seems to move on a different orbit. Certainly, symphonic "gigantism," hypertrophic orchestras, and a wall of sound unite them, but in Wagner first and Strauss later, the hero moves in monumental atmospheres, amidst the chaos of creation and history, seeing the objective, leading his people beyond obstacles, in an epic that in a few passages becomes political propaganda and has not surprisingly aroused the admiration of murderous despots like Hitler, leading Strauss to join Nazism. Mahler is elsewhere; Mahler is in an inextricable interiority, and while Wagner and Strauss are part of history, the Austrian composer delves into inner turmoil, absorbing all Viennese culture between the 19th and 20th centuries, in that bittersweet greatness that already heralds the fall of the Habsburgs and the horror of the two world wars.
Essential for Mahler was the intellectual and artistic partnership with Anton Bruckner, his teacher, capable of instilling in him a love for symphony and monumental sound. Vienna in those years is in full ferment, and besides music, new artistic languages are at the doorstep with Gustav Klimt, Egon Schiele, and the Secession; Sigmund Freud founds psychoanalysis, an innovative theory about ways to understand and dominate the conscious and unconscious processes of the human mind, influencing the entire artistic environment. Mahler composed nine symphonies, the unfinished tenth, and with his music, he explores and embraces all this ferment. Within his music, multiple meanings are enclosed, and in his conception, a symphony should contain all forms of existence, becoming the essence of the human and he was attentive in trying to merge in his compositions different worlds, both cultured and popular, to bring the form of the symphony to everyone.
Mahler is the torment, the question about existence marked by an unhappy childhood, by the loss of a 4-year-old daughter, by a great success as a conductor that did not correspond, however, to a parallel fortune as a composer while he was alive. Torment that drives him to push the boundaries in musical writing, anticipating the music of the 20th century and deeply influencing it, having outlined many themes. It is no coincidence that Schoenberg and Webern were his admirers. The distance from Wagner first and Strauss later lies precisely in the inner dimension of his music, which seems to follow step by step Sigmund Freud's researches, but in a musical dimension. The two also knew each other, and Freud was impressed by Mahler's intelligence. Strauss and Mahler were linked by friendship and mutual respect, but their poetic worlds are distant even though they are immersed in the same cultural humus; they follow different and complementary paths.
Mahler composes by immersing himself in nature, often spending summers in the South Tyrolean Alps. When he suspends his orchestral conducting duties during the summer months, he seeks, amidst the mountains, a connection with that which transcends humanity, perpetually pondering the mysteries and meanings of existence. Philosophically, we cannot overlook the influence of Friedrich Nietzsche, the tempest whose storm of ideas upends the Hegelian order of the world, ushering us into a disorienting modernity devoid of meaning, which persists to this day. Like a sponge, Mahler absorbs all the changes he witnesses, channeling them into his music in an attempt to capture in his symphonies a faithful narrative of the radical transformations and upheavals of which he was a keen observer and participant.
Discussing it with my friend Orlando Furioso aka Ceranto, with whom we have prepared this insight into Mahler, we undoubtedly face the creator of music that accompanies the sunset of an era and the emergence of radically new themes, heralding a twilight filled with questions and uncertainties. Today, like Mahler straddling two centuries, we find ourselves in a new century tainted by the same destructive nationalisms that devastated half of Europe shortly after the great musician's passing. We are immersed in the same uncertainties, in questions suspended in nothingness, in the need to rediscover inner balance. We still feel his adagios and adagissimos in our blood, like a suspension over an unbridgeable chasm, just as Mahler did back then. It's no coincidence that over a century after his death, Gustav Mahler remains one of the most performed composers by great conductors like Abbado, Karajan, and Bernstein, achieving not only recognition as a "harbinger of 20th-century music" but also prolonged posthumous success. CLICK HERE to sample the playlist that Orlando Furioso and I have lovingly curated, featuring some of the most beautiful passages from Mahler's symphonies and beyond.
A mournful postscript to bid farewell and remember the great pianist Maurizio Pollini, who passed away yesterday after a life dedicated to music and an important artistic partnership with Claudio Abbado and with La Scala Theater in recent years. To celebrate his art, one of his memorable performances of Chopin. Rest in peace.
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