Battiato invece era come se fosse invulnerabile, non gliene fregava proprio niente che una cosa non venisse capita. Non solo era convintissimo di quello che faceva ma aveva un’assoluta certezza interna del suo percorso e non aveva paura di niente.
Roberto Vecchioni
Affermazione e negazione esistono sempre e dovunque, non solo in rapporto a ogni individuo, ma per l’umanità nel suo insieme. Se mezza umanità afferma una cosa, l’altra metà la nega. Per esempio, ci sono due correnti contrarie, la scienza e la religione. Ciò che la scienza afferma, la religione nega, e viceversa. È una legge meccanica, e non può essere altrimenti. Essa opera ovunque a ogni livello, nel mondo, nelle città, nella famiglia, nella vita interiore dell’individuo umano. Un centro dell’uomo afferma, un altro nega. Noi siamo sempre divisi tra i due. Questa è una legge oggettiva, e tutti noi ne siamo schiavi; per esempio, io devo essere schiavo o della scienza, o della religione. In entrambi i casi, l’uomo è schiavo di questa legge oggettiva. È impossibile liberarsene. È libero soltanto colui che sta nel mezzo: chi ne è capace, sfugge a questa legge di schiavitù.
Georges Ivanovič Gurdjieff
L’evoluzione interiore non ha partito. Chi mi vuole da una parte o dall’altra non apprezza la mia musica, e se crede di farlo è per equivoco. Nel 1982 in concerto a Verona intonai “Centro di gravita’ permanente” e mi ritrovai quattromila braccia tese: fu allucinante. Comunque, nel mondo la sinistra ha compiuto crimini orribili quanto la destra
Franco Battiato
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Iniziamo con una piccola storia personale: c’era una volta Franco, amico di Franco, che chiese un piacere a Franco. Mettiamo un po’ d’ordine: il primo Franco era Battiato ed il secondo un Maestro di meditazione che il sottoscritto ha seguito per anni. Qual era la richiesta di Battiato al Maestro di meditazione? Conosci dei monaci tibetani che siano disponibili ad esser registrati per un mio brano contro l’oppressione di quel paese da parte della Cina? Detto e fatto e mi ritrovai con Franco, il Maestro di meditazione, a spasso per l’aspro panorama delle Alpi Apuane in un angolo di Tibet nostrano dove un gruppo di monaci era fuggito dall’oppressione. Cosa ci facevo lì? Il mio compito era appunto registrare i monaci. Fu un pomeriggio indimenticabile, passato ad ascoltarli mentre pregavano declamando il “Sutra del Cuore”. L’altro Maestro, Battiato, ne utilizzò un minuscolo brandello, in una canzone che fa parte della sua raccolta “Fleurs 2” e che si intitola appunto “Tibet”.
Così un bel ricordo indelebile di un pomeriggio particolare, scrutando gli occhi malinconici di esuli tibetani, provati dalle persecuzioni Cinesi, rassegnati all’orrenda legge del più forte, che ha fatto del loro paese una provincia del dragone. Onore a Battiato che volle esprimere il suo dissenso. Cosa dire di questo musicista che non sia lacrimevole commemorazione? Qualcosa di significativo lo ha detto Vecchioni intervistato da Repubblica pochi giorni fa, dichiarando che il musicista siciliano era un eccletico esploratore di generi diversi, poco incline a fossilizzarsi in questo o quel filone. Famoso per il pop, nasce come musicista elettronico d’avanguardia ed esce non a caso per un’etichetta d’avanguardia come la BLA BLA records con i suoi primi dischi collaborando per i testi con Gianni Sassi e Sergio Albergoni fondatori poi della Cramps per cui incideranno gli Area. Nessuno lo conosce, nessuno sa chi sia, nessuno lo celebra a parte pochi scalmanati tecnofricchettoni.
Gli anni 80 con la svolta pop, sanciscono un successo enorme per Battiato con canzoni particolari che nei testi non si gonfiano di sole, amore e cuore, ma raccontano in chiave esistenzialista la vita, alludono al misticismo, spesso alla morte e più in generale mostrano un approccio filosofico del tutto estraneo alla canzone italiana, salvo rare e puntuali eccezioni, Ciampi, Tenco, Endrigo e pochi altri. In questo passaggio vedo il valore essenziale di Battiato per la cultura Italiana: l’aver portato a moltissime persone, con la canzone popolare, temi complessi, fascinazioni spirituali, temi esistenziali, visioni poetiche e filosofiche: non è poco.
Non pago delle canzoni fonda una casa editrice “L’ottava” che dà alle stampe testi inediti in Italiano di mistici e ricercatori spirituali. Ricordiamo quelli del mistico armeno Georges Ivanovič Gurdjieff di cui Battiato segue la Via. Sviluppa una grande amicizia con il filosofo Manlio Sgalambro con cui gira l’Italia tenendo conferenze, letture ed incontri ed inizia ad interessarsi alla musica colta, con alcune composizioni tra cui si ricorda Genesi dove elettronica e orchestrazione si mescolano.
Battiato e la circolarità, la reincarnazione, i viaggi, la mistica armena, il lavoro su di sé, i Sufi, lo sguardo sull’animale, la meditazione, l’attraversamento della morte, il Sacro, un centro di gravità permanente, la spiritualità e la solitudine, le geometrie esistenziali. Ora Battiato non è più qui, non sentiremo nuove canzoni a suo nome. Il musicista siciliano ci lascia qualcosa di antitetico alla modernità, una dissonanza al dispiegarsi del molteplice fuori di noi, insiste raccontandoci ed indicandoci lo sguardo interiore, la meditazione, perché si aprano porte ormai dimenticate. Dimenticate dentro di noi.
Ebbene cala il silenzio, quel silenzio inesorabile che aspetta puntualmente ognuno di noi, l’amaro calice, il silenzio enorme che Franco Battiato ha attraversato da pochi giorni. Noi ci sediamo ad ascoltare questo suo discorso esistenziale, raccogliendo alcune canzoni, come fiori di campo a primavera, raccolti in un mazzo troppo grande per la gioia e la sorpresa. CLICCATE QUI per un racconto del musicista siciliano attraverso le sue canzoni.
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Franco Battiato: pop, electronic.
Battiato, on the other hand, was as if he was invulnerable; he really didn't give a damn if something wasn't understood. Not only was he very convinced of what he was doing, but he had absolute internal certainty about his path and was not afraid of anything.
Roberto Vecchioni
Affirmation and negation exist always and everywhere, not only in relation to each individual, but for humanity as a whole. If half of humanity affirms one thing, the other half denies it. For example, there are two opposing currents, science and religion. What science affirms, religion denies, and vice versa. It is a mechanical law, and it cannot be otherwise. It operates everywhere at every level, in the world, in cities, in the family, in the inner life of the human individual. One center of man affirms, another denies. We are always torn between the two. This is an objective law, and we are all slaves to it; for example, I must be a slave either to science or to religion. In either case, man is a slave to this objective law. It is impossible to be free from it. Only he who is in the middle is free: he who is capable, escapes this law of slavery.
Georges Ivanovič Gurdjieff
Inner evolution has no party. Those who want me on one side or the other do not appreciate my music, and if they think they do, it is by misunderstanding. In 1982 in concert in Verona I intoned "Center of Permanent Gravity" and found myself four thousand arms outstretched: it was hallucinating. However, in the world the left has committed crimes as horrible as the right
Franco Battiato
Let's start with a little personal story: once upon a time Franco, a friend of Franco's, asked Franco for a favor. Let's set the record straight: the first Franco was Battiato and the second was a meditation master whom yours truly has followed for years. What was Battiato's request to the meditation master? Do you know any Tibetan monks who would be willing to be recorded for a piece of mine against China's oppression of that country? Said and done, and I found myself with Franco, the Meditation Master, walking through the rugged landscape of the Apuan Alps in a corner of our own Tibet where a group of monks had fled oppression. What was I doing there? My task was precisely to record the monks. It was an unforgettable afternoon, spent listening to them as they prayed reciting the "Sutra of the Heart." The other Master, Battiato, used a tiny shred of it, in a song that is part of his collection "Fleurs 2" and is precisely titled "Tibet."
Thus a beautiful indelible memory of a particular afternoon, peering into the melancholy eyes of Tibetan exiles, tried by Chinese persecution, resigned to the horrendous law of the fittest, which has made their country a province of the dragon. Kudos to Battiato who wanted to express his dissent. What to say about this musician that is not tearful commemoration? Something significant was said by Vecchioni when interviewed by Repubblica a few days ago, declaring that the Sicilian musician was an ecclectic explorer of different genres, little inclined to fossilize in this or that strand. Famous for pop, he started out as an avant-garde electronic musician and came out not surprisingly for an avant-garde label like BLA BLA records with his first records collaborating on lyrics with Gianni Sassi and Sergio Albergoni later founders of Cramps for whom Area would record. No one knows him, no one knows who he is, no one celebrates him except for a few scrappy techno-freaks.
The 1980s with the pop turn, sanctioned a huge success for Battiato with particular songs that in the lyrics do not swell with sunshine, love and heart, but tell in an existentialist key about life, allude to mysticism, often to death and more generally show a philosophical approach completely foreign to Italian song, with rare and timely exceptions, Ciampi, Tenco, Endrigo and a few others. In this passage I see Battiato's essential value for Italian culture: having brought complex themes, spiritual fascinations, existential themes, poetic and philosophical visions to many people through popular song: no small feat.
Not content with songs, he founded a publishing house "L'ottava" which gave out unpublished texts in Italian by mystics and spiritual seekers. We recall those of the Armenian mystic Georges Ivanovič Gurdjieff whose Way Battiato follows. He developed a great friendship with the philosopher Manlio Sgalambro with whom he toured Italy giving lectures, readings and meetings and began to take an interest in cultured music, with some compositions including Genesis where electronics and orchestration mingle.
Subscribed
Battiato and circularity, reincarnation, travel, Armenian mysticism, self-work, Sufis, looking at the animal, meditation, crossing death, the Sacred, a permanent center of gravity, spirituality and solitude, existential geometries. Now Battiato is no longer here, we will not hear any new songs under his name. The Sicilian musician leaves us something antithetical to modernity, a dissonance to the unfolding of the manifold outside of us, he insists by telling us and pointing us to the inner gaze, meditation, so that doors now forgotten may open. Forgotten within us.
Well silence falls, that inexorable silence that waits punctually for each of us, the bitter chalice, the enormous silence that Franco Battiato has been going through for a few days. We sit and listen to this existential discourse of his, collecting a few songs, like wildflowers in spring, gathered in a bouquet too large for joy and surprise. CLICK HERE for an account of the Sicilian musician through his songs.
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