Eric Hilton: downtempo, cinematic.
You don’t really need to make ambient music with anybody else — I actually don’t think you should. You should probably make it completely on your own, which is what I did and it was just very helpful to me. I think people turn to ambient music to, you know, feel certain emotions and kind of keep it in the background sometimes, to just let emotions kind of come out and form clarity. That’s what it did for me
Eric Hilton
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A volte si cercano certe musiche anche per allontanarsi dalla realtà, per cercare altro rispetto a quel che offre il mondo, una fuga da quel che traspare dai giornali, sanguina da radio e tv, per svicolare dalla guerra, dallo strisciante dissolversi della democrazia, dalle minacce mai così attuali alla libertà, per cercare altro dall’orrore delle battaglie, delle torture, dal dolore, dall’ignavia, dai tradimenti, dagli asservimenti, dalla sottomissione. La musica come spleen, come droga per chiudere gli occhi e cadere nell’immaginario, per lasciare correre la mente verso la bellezza, nel paesaggio che si apre anche se ivirtuale, anche se di cartapesta, per raccontare corpi che si cercano, sguardi che dicono e non respingono. Entriamo in un film.
Una musica leggera, una musica alcolica, una musica d’atmosfera per abbassare le luci di casa anche in solitudine e osservare il mondo dissolversi e addormentarsi, per lasciarsi portare via come trasportati dalla corrente di un fiume. Un grande sonno capace di rapirci, un oblio necessario in cui rifugiarsi e perdersi anche solo per pochi minuti. Un Eric Hilton con ghiaccio? Eric Hilton è un musicista, produttore e imprenditore yankee, noto principalmente come metà del duo Thievery Corporation, che ha ridefinito il panorama della musica elettronica con il suo inconfondibile mix di downtempo, trip-hop, lounge e dub. La sua carriera artistica si distingue per una dettagliata ricerca sonora e un'estetica raffinata che lo hanno reso un'icona della musica chillout. Iniziamo un nuovo viaggio su (((RadioPianPiano))).
Nel 1995, Hilton ha fondato i Thievery Corporation insieme a Rob Garza a Washington D.C. I due hanno dato vita a un progetto musicale che mescola elementi di musica elettronica, reggae, bossa nova, jazz e world music. Li trovata già nel nostro jukebox qui su (((RadioPianPiano))). Il loro debutto, Sounds from the Thievery Hi-Fi (1997), ha immediatamente catturato l’attenzione degli appassionati di musica elettronica, stabilendo il duo come un punto di riferimento del genere. Nel corso degli anni, i Thievery Corporation hanno prodotto album acclamati come The Mirror Conspiracy (2000), The Richest Man in Babylon (2002) e Radio Retaliation (2008), collaborando con artisti di fama mondiale e abbracciando tematiche politiche e sociali nelle loro composizioni. La loro musica è stata utilizzata in film, serie TV e pubblicità, ampliando ulteriormente la loro influenza nel panorama musicale globale.
Oltre al lavoro con i Thievery Corporation, Eric Hilton ha avviato una carriera solista, esplorando paesaggi sonori più cinematici e sperimentali. I suoi album, come Infinite Everywhere (2020), Cerulean Blue (2021) e Lost Dialect (2022) e altri ancora, dimostrano una capacità unica di creare atmosfere rilassanti, raffinate e immersive, perfette per chi ama la musica ambient e downtempo e appunto per farsi rapire in un’altra dimensione. Nei suoi lavori solisti, Hilton si allontana leggermente dalle sonorità globali dei Thievery Corporation per concentrarsi su arrangiamenti più intimi e minimalisti, dando vita a un sound che evoca immagini paesaggi sonori onirici, una sorta di soundtrack per la mente. Anneghiamo pure in questo sogno.
Hilton non è solo un musicista, ma anche un imprenditore di successo. Ha fondato diversi locali e bar a Washington D.C., contribuendo alla scena culturale della città. I suoi spazi riflettono la stessa attenzione per il dettaglio e la qualità che troviamo nella sua musica. Tra questi locali, ricordiamo il celebre “Eighteenth Street Lounge” se passate da quelle parti un ritrovo da non perdere, considerato un punto di riferimento per la musica elettronica e le sonorità raffinate nella capitale USA, un tempio per gli amanti del genere. CLICCATE QUI per abbandonarvi ad una playlist sognante e anneghiamo insieme in una marea sonora dolce e capace di ubriacare insieme ad Eric Hilton.
Desiderate qualcosa di diverso dalla musica sognante di Eric Hilton? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Eric Hilton: downtempo, cinematic.
You don’t really need to make ambient music with anybody else — I actually don’t think you should. You should probably make it completely on your own, which is what I did and it was just very helpful to me. I think people turn to ambient music to, you know, feel certain emotions and kind of keep it in the background sometimes, to just let emotions kind of come out and form clarity. That’s what it did for me
Eric Hilton
Sometimes, we seek certain kinds of music to escape reality, to look for something beyond what the world offers—a getaway from what the newspapers reveal, from what bleeds through the radio and TV. A way to sidestep war, the creeping dissolution of democracy, the ever-present threats to freedom. A refuge from the horrors of battle, from torture, from suffering, from indifference, betrayal, servitude, submission. Music as a form of spleen, a drug to close our eyes and fall into the imaginary, to let the mind wander toward beauty, into landscapes that unfold—even if they exist only in our imagination, even if they are mere stage sets—telling stories of bodies seeking one another, of gazes that speak without rejection. We enter a film.
A light music, an intoxicating music, an atmospheric sound to dim the lights at home, even in solitude, and watch the world dissolve and fall asleep—to let ourselves drift away as if carried by the current of a river. A deep sleep capable of capturing us, a necessary oblivion in which to take refuge and lose ourselves, even for just a few minutes. An Eric Hilton on the rocks?
Eric Hilton is a musician, producer, and Yankee entrepreneur, best known as half of the duo Thievery Corporation, which has redefined the electronic music scene with its unmistakable mix of downtempo, trip-hop, lounge, and dub. His artistic career is distinguished by a profound sonic exploration and a refined aesthetic that have made him an icon of chillout music. Let's embark on a new journey on (((RadioPianPiano))).
In 1995, Hilton co-founded Thievery Corporation with Rob Garza in Washington, D.C. The duo created a musical project blending electronic music, reggae, bossa nova, jazz, and world music. Their debut album, Sounds from the Thievery Hi-Fi (1997), immediately captured the attention of electronic music enthusiasts, establishing the duo as a benchmark of the genre. Over the years, Thievery Corporation has released acclaimed albums such as The Mirror Conspiracy (2000), The Richest Man in Babylon (2002), and Radio Retaliation (2008), collaborating with renowned artists and embracing political and social themes in their compositions. Their music has been featured in films, TV series, and commercials, further expanding their influence in the global music landscape.
Beyond his work with Thievery Corporation, Eric Hilton has embarked on a solo career, exploring more cinematic and experimental soundscapes. His albums, such as Infinite Everywhere (2020), Cerulean Blue (2021), and Lost Dialect (2022), showcase his unique ability to craft soothing, refined, and immersive atmospheres—perfect for those who love ambient and downtempo music and for those who wish to be carried away into another dimension. In his solo work, Hilton moves slightly away from Thievery Corporation's global influences, focusing on more intimate and minimalist arrangements, creating a sound that evokes dreamlike sonic landscapes, a kind of soundtrack for the mind. Let’s drown in this dream.
Hilton is not just a musician but also a successful entrepreneur. He has founded several bars and venues in Washington, D.C., contributing significantly to the city’s cultural scene. His spaces reflect the same attention to detail and quality that characterize his music. Among them, the legendary Eighteenth Street Lounge stands out—if you ever find yourself in the area, it’s a must-visit spot. This venue has long been a reference point for electronic music and refined soundscapes in the U.S. capital, a true temple for lovers of the genre.
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