Mi si chiede di John Cage. Penso sia stato, un rivoluzionario che ha contribuito a riportare la Musica Contemporanea su una strada storicamente accettabile chiudendo definitivamente con i tentativi assurdi e, a volte, dilettanteschi un passaggio storico di una sperimentazione fine a se stessa.
Ennio Morricone
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Un fuori programma per me e Mr Pian Piano oggi, per salutare con rispetto il Maestro Ennio Morricone, partito oggi per l’Olimpo della musica e diventato invisibile ai nostri occhi, ma ben udibile per le nostre orecchie. Siamo partiti dalle sue parole che ben riassumono l’attitudine musicale di questo importante compositore a partire da quel John Cage, che non a caso è transitato tra le nostre chiacchiere non molto tempo fa. Morricone, allievo di Goffredo Petrassi (un ottimo e poco conosciuto compositore Italiano) con la musica contemporanea inizia la sua carriera, ma si allontana gradualmente dagli sperimentalismi per cercare un senso del fare musica che ritrovi la comunicazione e la condivisione con il pubblico. Non a caso non disdegnerà nemmeno la forma canzone nella sua variegata carriera.
Le arti applicate sono la dimensione per cui il Maestro diventa popolare con una lunga collaborazione (e sodale amicizia) con Sergio Leone per cui firma colonne sonore di rara bellezza ed effervescente creatività negli arrangiamenti e nella composizione, attingendo consapevolmente da repertori diversi, musica colta, canzoni popolari, folk. Nel connubio tra Sergio Leone e Morricone, viene infranta la consuetudine di non mettere mai in scena gli attori con la musica: un metodo narrativo che ha creato momenti di sincronia che rendono indimenticabili alcune scene, tanto da poterle “rivedere” ad occhi chiusi, anche solo ascoltando la musica del Maestro. L’epopea degli spaghetti western lo porta alla popolarità e la maestria e la raffinatezza delle sue musiche gli spalanca le porte di Hollywood con cui avrà un rapporto non sempre facile, testimoniato dalla relazione con l’Academy: dopo 5 nomination agli “Oscar” arriva al premio solo nel 2016, per “The Hateful Eight”, il thriller western di Tarantino, il regista da lui meno amato. In una carriera ricca di riconoscimenti, aveva vinto un altro Oscar, alla carriera, nel 2007 oltre a due Golden Globe, quattro Grammy e decine di premi internazionali.
Ennio Morricone da 30 anni almeno ha accompagnato la sua attività di compositore di colonne sonore con un’attività concertistica di grande successo. Le sue musiche abitano il nostro immaginario, costruito anche sul cinema italiano ed estero. La sua capacità di frequentare assonanze e dissonanze, linguaggi legati alla musica colta e popolare gli hanno permesso di costruire una tavolozza espressiva di rara efficacia, rendendolo a tutti gli effetti uno dei più rilevanti compositori tra XX e XXI secolo, con una sonorità caratteristica e mai retorica.
Mentre Mr Pian Piano costruisce affannosamente una playlist che possa rendere almeno parziale onore al Maestro, per guadagnare tempo mi abbandono a qualche considerazione sull’Italia che perde oggi uno dei protagonisti che l’hanno onorata nelle arti. Certo ci si stringe il cuore nel perdere un uomo di tale valore e spessore creativo, ma se il comparire e lo scomparire dalla faccia del pianeta appare come un destino inesorabile, qual è l’essenza tragica della perdita di un Maestro come Ennio Morricone?
Il punto su cui ci dobbiamo interrogare è la mancanza di una volontà orientata a creare gli spazi opportuni per far emergere i maestri di domani, ora giovani e sconosciuti, sia nel campo delle arti che siamo qui a celebrare, che della scienza, della tecnica e dell’economia. Siamo un paese di vecchi, vecchi chiusi, poco inclini a concedere spazi e risorse alle giovani generazioni, con una demografia sempre più avara di nuove vite e quindi condannata ad una sterilità anche creativa. Quali passi si rendono sempre più necessari e urgenti per ridar gioventù, non solo anagrafica, ma creativa ad un paese ripiegato su se stesso? Quali sfide vanno raccolte? Quali paure vanno superate e quali meriti opportunamente valorizzati andando oltre ad uno sterile egualitarismo? Lascio a voi le risposte.
Circa 500 film sono stati accompagnati dalle composizioni del Maestro Ennio Morricone con registi del calibro di Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Terrence Malick, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, John Carpenter, Quentin Tarantino e molti altri. Mr Pian Piano arriva madido di sudore e mi chiede di spegnere l’aria condizionata per non buscarsi una polmonite. Ebbene sì, in tempi record il nostro uomo ha cucinato in via straordinaria una playlist di due ore, per celebrare il Maestro Ennio Morricone: CLICCATE QUI e non perdetela!
“Il Maestro è nell’anima e dentro all’anima per sempre resterà” (Paolo Conte “Il Maestro è nell’anima”)
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Ennio Morricone: classical, soundtrack.
I am asked about John Cage. I think he was, a revolutionary who helped put Contemporary Music back on a historically acceptable path by finally closing with absurd and sometimes amateurish attempts a historical passage of an experimentation for its own sake.
Ennio Morricone
An out-of-schedule for me and Mr. Pian Piano today to bid a respectful farewell to Maestro Ennio Morricone, who left today for the Olympus of music and became invisible to our eyes, but well audible to our ears. We started with his words, which nicely summarize the musical attitude of this important composer starting with that John Cage, who not coincidentally transited between our chats not long ago. Morricone, a pupil of Goffredo Petrassi (an excellent and little-known Italian composer) with contemporary music began his career, but he gradually moved away from experimentalism to seek a sense of music-making that rediscovers communication and sharing with the audience. Not surprisingly, he will not disdain the song form in his varied career either.
The applied arts are the dimension for which the Maestro became popular with a long collaboration (and sodal friendship) with Sergio Leone for whom he signed soundtracks of rare beauty and effervescent creativity in arrangements and composition, consciously drawing from different repertoires, cultured music, popular songs, folk. In the union of Sergio Leone and Morricone, the custom of never setting the actors to music is broken: a narrative method that created moments of synchronicity that make some scenes unforgettable, so much so that you can "see" them again with your eyes closed, even if only by listening to the Maestro's music. The epic of spaghetti westerns brought him to popularity, and the mastery and refinement of his music opened wide the doors of Hollywood with which he would have a relationship that was not always easy, witnessed by his relationship with the Academy: after 5 "Oscar" nominations, he arrived at the award only in 2016, for "The Hateful Eight," the western thriller by Tarantino, the director he least loved. In a career full of awards, he had won another Oscar, for lifetime achievement, in 2007 in addition to two Golden Globes, four Grammys and dozens of international awards.
Ennio Morricone for at least 30 years has accompanied his activity as a soundtrack composer with a highly successful concert activity. His music inhabits our imagination, also built on Italian and foreign cinema. His ability to frequent assonances and dissonances, languages related to cultured and popular music, have enabled him to build an expressive palette of rare effectiveness, making him to all intents and purposes one of the most relevant composers between the 20th and 21st centuries, with a characteristic sonority that is never rhetorical.
While Mr. Pian Piano laboriously constructs a playlist that can at least partially honor the Maestro, to save time I indulge in a few remarks about Italy losing today one of the protagonists who honored it in the arts. Certainly one's heart clenches at losing a man of such value and creative depth, but if appearing and disappearing from the face of the planet seems like an inexorable fate, what is the tragic essence of the loss of a Maestro like Ennio Morricone?
The point we need to question is the lack of a will geared toward creating the appropriate spaces for tomorrow's masters, now young and unknown, to emerge, whether in the arts we are here to celebrate or in science, technology and economics. We are a country of old, old shut-ins, unwilling to grant space and resources to younger generations, with a demography increasingly stingy with new lives and thus doomed to sterility, even creative sterility. What steps are becoming increasingly necessary and urgent to restore youth, not just anagraphic, but creative youth to a country folded in on itself? What challenges need to be taken up? What fears must be overcome and what merits appropriately enhanced by going beyond a sterile egalitarianism? I leave the answers to you.
About 500 films have been accompanied by Maestro Ennio Morricone's compositions with such directors as Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini, Terrence Malick, Brian De Palma, Barry Levinson, Mike Nichols, John Carpenter, Quentin Tarantino and many others. Mr. Pian Piano arrives drenched in sweat and asks me to turn off the air conditioning so as not to catch pneumonia. Well, yes, in record time our man has cooked up an extraordinary two-hour playlist in celebration of Maestro Ennio Morricone: CLICK HERE and don't miss it!
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