Ho imparato a suonare il pianoforte da bambino. Ci siamo trasferiti in una nuova abitazione quando avevo circa cinque o sei anni e in casa c'era un pianoforte malconcio e mia madre metteva sempre la musica - aveva sempre la radio accesa e altro - e io mi sedevo al pianoforte e copiavo le melodie delle canzoni alla radio, come i Beatles. Così mia madre disse: "Bene, ti faremo prendere lezioni di pianoforte”.
C'è una nuova generazione di ragazzi come Nils Frahm, Chilly Gonzales, Max Richter, una nuova generazione di musicisti che pubblicano dischi su Deutsche Grammophon ma fanno dischi con sintetizzatori e strumenti reali mescolati insieme, c'è qualcosa di veramente interessante in questo momento. Il motivo per cui mi piace Chilly Gonzales è che suona come un mix di tutte queste melodie techno ipnotiche, mescolate con un po' di Satie, alcuni accordi jazz, e poi tutto è in un formato pop, sono questi pezzi brevi che hanno una sorta di strofa e un ritornello, mi piace molto come capovolge le cose. Le sue strutture di accordi sono sempre molto inaspettate. Dato che ora sto imparando a suonare Satie, sento molto di questo anche nel suo lavoro.
Sasha
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Ho sempre apprezzato l’artigianato. Come mai un falegname mi affascina, un orafo mi ipnotizza, chi aggiusta orologi mi sembra un mago? Non lo so dire con precisione, ma c’è qualcosa che ha a che fare con l’unione tra mente e corpo. Ecco perché oggi vi parlo di un dj. Amici ne hanno fatto una professione e come sono rimasto incantato ad osservare un falegname, mi è successo lo stesso in molte serate osservandoli alla consolle, mentre sotto i corpi si dimenavano in pazze danze. Sasha chi è costui? Non uno qualunque.
Alexander Paul Coe, gallese di nascita, è il vero nome del nostro uomo ed è noto soprattutto per i suoi eventi dal vivo che riscuotono un notevole successo e per la sua musica elettronica come artista solista, oltre che per le sue collaborazioni con il DJ britannico John Digweed. È stato votato come DJ numero 1 al mondo nel 2000 in un sondaggio condotto da DJ Magazine ed è stato quattro volte vincitore degli International Dance Music Awards, quattro volte vincitore dei DJ Awards e candidato ai Grammy Award. Ha remixato brani per Madonna, Moby, Chemical Brothers, mescolando spesso generi di musica diversi e rendendo difficile per i critici attaccargli un’etichetta. Oltre ai remix e agli album di compilation, Sasha ha prodotto tre album di opere originali: The Qat Collection nel 1994, Airdrawndagger nel 2002 e Scene Delete nel 2016. Insomma una carriera di tutto rispetto e quello spirito eccletico che come sapete mi acchiappa sempre.
Altro motivo di interesse sta nella capacità di Sasha di saper uscire dal ruolo di dj, per indossare i panni del musicista, scrivendo musica che ha un sapore cinematografico e sapendo innestare la dj culture in forme compositive più classiche, come dimostrano i suoi concerti con ensemble con risultati di tutto rispetto e arrangiamenti dei suoi brani molto apprezzati dal pubblico che affolla i concerti perennemente sold out. Insomma un’interessante dimostrazione di come abbattere gli steccati di genere, di come passare dall’artigianato di far ballare le persone, all’arte di far musica da ascolto.
Una cosa mi accomuna a Sasha e ve la faccio dire direttamente da lui: “Non sono un autore di canzoni pop. Sono sempre stato attratto dalla musica strumentale. Anche di alcune delle canzoni più famose del mondo non ho idea del testo. Sono sempre attratto dalle melodie e dai sentimenti che ci sono dietro.” So che non è cosa diffusissima, ma non ascolto mai le parole in un brano, non sento il racconto, non sento la poesia che tanti cuori fa palpitare, il mio primo impatto è sempre con il suono e non con le parole, motivo per cui non apprezzo particolarmente cantautori o il Bob Dylan più spoglio e declamatorio (prima o poi ne parlerò se tempo di vita avrò). L’impatto con il suono è per me sempre sconvolgente, come incontrare un alieno, mentre le parole sono sempre umane, troppo umane.
Bene, benone, bando alle ciance e vediamo cosa ho messo in pentola per voi questa domenica. Come avrete capito anche dagli ascolti nel post ho cercato nella discografia di Sasha i pezzi più astratti e meno da dance floor del nostro uomo, le prelibatezze particolari, i dessert più atipici e antipasti insoliti. CLICCATE QUI per immergervi nel suono del Gallese emigrato ad Ibiza e scoprirete un universo interessante: anche gli artigiani sanno scolpire suoni con arte. PS: se volete offrirmi un caffé sottoscrivete un abbonamento mensile: sono 5 euro, il gesto sarà apprezzato visto il lavoro settimanale che c'è dietro a (((RadioPianPiano))). Grazie.
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Dj Sasha: electronic.
I did learn piano as a kid. We moved into a house when I was I think about five or six years old and there was a beaten up piano in the house and my Mum always used to play music – always had the radio on and stuff – and I used to sit at the piano and copy the melodies from the songs on the radio, like the Beatles. So then my Mum said “right, we’re going to get you piano lessons”.
You’ve got a whole new breed of these guys like Nils Frahm, Chilly Gonzales, Max Richter, a whole new breed of these guys who are releasing records on Deutsche Grammophon but they’re making records with synthesisers and real instruments mixed together, there’s something really interesting happening at the moment. The reason I like Chilly Gonzales is because it sounds like a mix of all these hypnotic techno melodies, mixed with a bit of Satie, some jazz chords, and then everything’s in a pop format, they’re these short pieces that have a kind of verse and a chorus to them, I really love how he turns things on their head. His chord structures are always very unexpected. Because I’m learning how to play Satie now a little bit, I’m really hearing a lot of that in his work as well.
Sasha
I have always appreciated craftsmanship. How come a carpenter fascinates me, a goldsmith mesmerizes me, someone who fixes clocks seems like a magician? I cannot say exactly, but there is something to do with the union of mind and body. That is why today I am telling you about a DJ. Friends have made a profession out of it, and just as I have been enchanted watching a carpenter, the same has happened to me on many evenings watching them at the console, while underneath the bodies wiggled in crazy dances. Sasha who is this one? Not just anyone.
Welsh-born Alexander Paul Coe is our man's real name and is best known for his highly successful live events and his electronic music as a solo artist, as well as his collaborations with British DJ John Digweed. He was voted the world's No. 1 DJ in 2000 in a poll conducted by DJ Magazine and has been a four-time International Dance Music Awards winner, four-time DJ Awards winner and Grammy Award nominee. He has remixed tracks for Madonna, Moby, Chemical Brothers, often mixing different genres of music and making it difficult for critics to attach a label to him. In addition to remixes and compilation albums, Sasha has produced three albums of original works: The Qat Collection in 1994, Airdrawndagger in 2002, and Scene Delete in 2016. In short, a respectable career and that eccletic spirit that as you know always catches my eye.
Another reason for interest lies in Sasha's ability to know how to step out of the role of DJ, to put on the shoes of a musician, writing music that has a cinematic flavor and knowing how to graft dj culture into more classical compositional forms, as demonstrated by his concerts with ensembles with respectable results and arrangements of his songs highly appreciated by the audience that crowds the concerts that are perennially sold out. In short, an interesting demonstration of how to break down genre fences, how to move from the craft of making people dance, to the art of making music to listen to.
One thing I have in common with Sasha, and I'll let him tell you directly.: “I’m not a pop songwriter. I’ve always been drawn to instrumental music. Even some of the most famous songs in the world, I have no idea what the lyrics are. I’m always drawn to the melodies and the feelings behind them.” I know it is not a widespread thing, but I never listen to the words in a song, I do not hear the storytelling, I do not hear the poetry that so many hearts make palpitate, my first impact is always with the sound and not with the words, which is why I do not particularly appreciate singer-songwriters or the more stripped-down and declamatory Bob Dylan (I will talk about this sooner or later if I have time in my life). The impact with sound is always shocking to me, like meeting an alien, while words are always human, too human.
Well, well, let's cut to the chase and see what I have put in the pot for you this Sunday. As you may also have guessed from the listens in the post, I have searched Sasha's discography for our man's most abstract and least dance floor pieces, peculiar delicacies, most atypical desserts and unusual appetizers. CLICK HERE to immerse yourself in the sound of the Welshman who emigrated to Ibiza and you will discover an interesting universe: even craftsmen can sculpt sounds with art. PS: If you would like to buy me a coffee, please subscribe monthly: just 5 euro and it will be appreciated given the weekly work behind (((RadioPianPiano)))). Thank you.
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«(F)inisco per riscontrare come le differenze non siano poi molte fra le parole che talvolta sono colori e i colori che non riescono a resistere al desiderio di essere parole…» a proposito di arte e parole, così scriveva Saramago (forse pro domo sua?)...