Sono troppi anni che si qualificano generi, scene musicali, artisti, addirittura strumenti, con l’appartenenza ad un circuito, o al suo opposto. L’obiettivo mio personale è sempre stato di riuscire a vivere della mia arte, e, se il guadagno monetario deriva da una esposizione sempre crescente, quello è certamente uno scopo…ma il reale focus è creare sempre musica migliore e con la maggiore libertà d’espressione possibile.
DJ Rocca
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Cosa accomuna Dimitri from Paris, Franco D’Andrea, Dj Baldelli e tanti altri tra cui anche il sottoscritto? Dj Rocca, nome d’arte di Luca Roccatagliati figura trasversale nella musica italiana degli ultimi decenni. Come musicista conosco bene Luca, che si è staccato dal conservatorio per amore del jazz, del soul e della disco ed ha quindi nel suo DNA l’ecclettismo come modus operandi. Negli anni d’oro della club culture, tra fine anni 80 e primi anni 90 Rocca è riuscito a fondere il suo background con l’elettronica che prendeva forma come fenomeno di massa, miscelando interiormente il jazz, la disco e la fusion e imbastardendola sul campo: dentro ad un club.
Dj Rocca era infatti il dj resident di un mitico locale emiliano dagli anni 90 all’inizio del nuovo secolo, il Maffia, e proprio tra quelle mura da cui è transitato il meglio della club culture di quegli anni, Luca ha miscelato le diverse culture sonore con cui è cresciuto facendole interagire alla consolle ogni sabato notte per anni e aprendo la pista ai migliori dj del mondo come Howie B, Goldie, Andrew Weatherhall, Fat Boy Slim ecc. per citarne solo qualcuno tra i tanti, raccogliendo sempre la stima dei colleghi e sviluppando con alcuni di loro interessanti collaborazioni. Dj Rocca non si è chiuso mentalmente in un genere e le sue diverse sensibilità emergono sempre trasversalmente in tutti i suoi brani, magari nascoste venature jazz nei brani più da discoteca, o i bassi da dj nelle composizioni che abbiamo imbastito insieme nel progetto 2blue, dove miscelavamo insieme musica ed arte (regalando suoni anche per un paio di mostre del pittore Andrea Chiesi) con suoni atmosferici, trip hop, lenti e astratti. Un progetto, questo di 2blue, a cui DJ Rocca ha recentemente ridato vita in una forma elettronica astratta ed ambient reinterpretando quelle musiche di 20 anni fa.
Questa capacità che non è teorica, ma esperienziale, da artigiano del suono, gli ha permesso di saper sempre ascoltare gli artisti con cui ha collaborato, non sovrapponendo o aggiungendo, ma intersecandosi con il loro linguaggio. Di questo atteggiamento è significativa la collaborazione con un gigante del jazz come Franco D’Andrea, il grande pianista ottuagenario, ma ancora esplosivamente arzillo e creativo. Sono convinto che Franco D’Andrea sia rimasto affascinato proprio da questa qualità di Luca, ovvero l’intersecarsi e non il sovrapporsi con le creazioni musicali altrui, lavorandole con l’indole di chi conosce la musica perché l’ha studiata e sa come scavarla e scolpirla. Il disco con D’Andrea lo dimostra, come il lavoro nell’Electric Tree, di cui mi ha colpito anche dal vivo la capacità di DJ Rocca di rendere l’elettronica organica al piano di Franco D’Andrea ed al sax di Andrea Ayassot.
Ne è uscita una playlist a suo modo estemporanea con puntate decisamente dance, astrazioni anche dissonanti degne del jazz più di ricerca, sperimentazioni, canzoni e puntate nel dub e nell’ambient e sicuramente un primo ascolto lascerà attoniti e magari anche contrariati per l’eccesso di varietà, ma se avrete la pazienza di riascoltare troverete elementi comuni e una capacità di reinventare jazz, disco e fusion ed elettronica come pochi in Italia come DJ Rocca sanno fare. CLICCATE QUI ed immergetevi nel suono di DJ Rocca musicista eclettico capace di frequentare linguaggi diversi l’agilità dell’acrobata.
Desiderate qualcosa di diverso dalle intersezioni sonore di DJ Rocca? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Dj Rocca: dance, jazz, electronic.
Too many years have been spent qualifying genres, musical scenes, artists, and even instruments, with belonging to a circuit, or its opposite. My personal goal has always been to make a living from my art, and if monetary gain comes from an ever-growing exposure, that is certainly a goal... but the real focus is always to create better music with the greatest possible freedom of expression.
DJ Rocca
What unites Dimitri from Paris, Franco D'Andrea, Dj Baldelli, and many others, including myself? Dj Rocca, the stage name of Luca Roccatagliati, is a prominent figure in Italian music over the past decades. As a musician, I know Luca well; he departed from the conservatory for the love of jazz, soul, and disco, thus embracing eclecticism as his modus operandi. During the golden years of club culture, between the late 80s and early 90s, Rocca managed to merge his background with the emerging electronic phenomenon, internally blending jazz, disco, and fusion and infusing it on the ground: within a club.
Dj Rocca was indeed the resident DJ of a legendary Emilian venue from the 90s to the beginning of the new century, Maffia. Within those walls that witnessed the best of club culture during those years, Luca mixed the diverse sonic cultures he grew up with, making them interact at the console every Saturday night for years and opening the dance floor to the world's best DJs such as Howie B, Goldie, Andrew Weatherhall, Fat Boy Slim, and many others, always earning the respect of colleagues and developing interesting collaborations with some of them. Dj Rocca didn't confine himself mentally to a single genre, and his diverse sensibilities always emerge transversely in all his tracks—perhaps hidden jazz nuances in more disco-oriented pieces or DJ-style basslines in compositions crafted together in the 2blue project, where we blended music and art (providing sounds for a couple of exhibitions by the painter Andrea Chiesi) with atmospheric, trip-hop, slow, and abstract sounds. Recently, DJ Rocca has given new life to the 2blue project in an abstract and ambient electronic form.
This experiential, not theoretical, ability as a sound artisan has allowed him to always listen to the artists he has collaborated with, not overlaying or adding but intersecting with their language. The collaboration with a jazz giant like Franco D'Andrea, the great octogenarian pianist, but still explosively lively and creative, is significant in this regard. I am convinced that Franco D'Andrea was fascinated precisely by Luca's quality of intersecting and not overlapping with others' musical creations, working with the instinct of someone who knows music because he has studied and knows how to dig and sculpt it. The album with D'Andrea demonstrates this, as does the work in Electric Tree, where DJ Rocca's ability to make electronic music organic to Franco D'Andrea's piano and Andrea Ayassot's sax impressed me even live.
An extemporaneous playlist emerged with decidedly dance episodes, dissonant abstractions worthy of more avant-garde jazz, experiments, songs, and forays into dub and ambient. A first listen may leave you astonished and perhaps even puzzled by the excess of variety, but if you have the patience to listen again, you will find common elements and an ability to reinvent jazz, disco, fusion, and electronics like few in Italy, as DJ Rocca knows how to do. CLICK HERE and immerse yourself in the sound of DJ Rocca, an eclectic musician capable of navigating different languages like an acrobat.
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