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Demetrio Stratos
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Degli AREA si può scrvere molto, partendo dagli esplosivi anni 70, esplosivi non solo metaforicamente purtroppo. Anni di utopie, balli ignudi al Parco Lambro, gioia e rivoluzione, rottura e incendio, lotta continua e molotov ai pasti al posto del vino rosso e dell’acqua potabile. Malissimo l’epilogo con i tetri anni di piombo, ma all’alba dei 70, epoca delle scoribande creative degli AREA, molti semi creativi fiorirono e dopo mezzo secolo sono ancora lì intatti con i lorobei colori. I nostri si uniscono in una miscela musicale trasversale ed incendiaria che contempla jazz e free, fusion, ma anche elettronica estrema, sperimentalismo ed improvvisazione. C’è la rivoluzione, ma c’è anche tanta musica con artisti d’eccezione e di rara potenza creativa.
Subito Demetrio Stratos, l’uomo delle mille e una voce, capace di acrobazie vocali uniche, sperimentate con il gruppo e come solista, Giulio Capiozzo batterista vulcanico e creativo famoso per il suo amore per i tempi dispari, Paolo Tofani alle chitarre, Patrizio Fariselli a tastiere e sintetizzatori, capace di sperimentalismi estremi degni di una ribalta internazionale e dopo il primo disco arriva al basso Ares Tavolazzi con linee funkeggianti che muovono glutei e dintorni. Son musicisti la cui indubbia caratura ha un seguito fino ai giorni nostri o nella memoria per gli scomparsi o nei fatti con illustrissime collaborazioni per chi ancora è su questo pianeta.
Ascoltarli significa scoprire la totale commistione di mondi fino ad allora diversi e lontani: l’elettronica che imbastardisce il jazz, il canto politico che non si appiattisce nel cantautorame monocorde con i suoi testi didascalici e noiosissimi, ma si ispira all’esplosiva tradizione surrealista e al testo come gesto poetico. Non marxismo da parrocchia rossa, ora tanto riscoperto (sic), ma anarchia e Artaud. Il cane in giardino abbaia e Mr Pian Piano si sporge dalla cucina preoccupato: ha paura dei quattrozampe… Abbaia non si sa bene a cosa la bestia, deve essere eccitata per via del vento che porta odori lontani di altra cagneria? Saperlo…
O è il vento degli Area, della loro inusuale potenza espressiva a far eccitare la cagnolina? In un paese dove “finché la barca va, lasciala andare”, dove il troppo disturba e le idee genuine imbarazzano, gli Area non furono mai un fenomeno di massa, ma una presenza oscena e provocatoria e malgrado guardassero alla strada e a quel che in strada accade, elaborarono un linguaggio musicale complesso, costruito su testi non immediati e con immagini evocative, ma non facili o da ascolto distratto: roba bella e ricca. L’etichetta che pubblicò quasi tutte le loro ricerche sonore fu la mitica Cramps records di Gianni Sassi ed il primo album degli Area fu anche il primo dell’etichetta, un’originale fucina di talenti tra cui Battiato, Camerini, Finardi, Arti e Mestieri, Giusto Pio e appunto gli Area. Ci sarebbe da farci un’intera Sanremo con questa gang di pazzi della Cramps.
Era una Milano irrequieta questa Milano degli anni 70 dove esplosero gli Area, covava in ventre una stagione di sangue, ma era anche accarezzata da un vento irripetibile potenza creativa, anarchica, surrealista, femminista, in vena di bruciare stantie convenzioni borghesi, infiammare la creatività anche nelle arti figurative con Boetti, Colombo, Spoerri, Gillo Dorfles, , Lea Vergine, Carla Lonzi, Nanni Balestrini, Ugo Mulas, Franco Vaccari e tanti altri. C’era una tempesta di cervelli in atto, una lucida follia all’opera! Mr Pian Piano arriva dalla cucina stracarico di vivande sonore, chitarre flambé, salse di sintetizzatori, urla piccanti e gorgheggi polifonici con eplosioni di tempi dispari. Vi basta CLICCARE QUI per annegare nelle atmosfere del Parco Lambro tra i suoni degli Area. Nello spazio di casa vostra vi concediamo anche di denudarvi e se proprio, proprio di danzare sul balcone dando aria al corpo intero alla faccia del vicinato.
Desiderate qualcosa di diverso dalle musiche rivoluzionarie degli Area? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
Area: jazz, progressive, experimental.
This group is -- it's four years old, and so is its music, clearly. It wants to coagulate different kinds of experiences: it blends jazz, like pop, Mediterranean music and contemporary electronic music. What is the issue? Abolishing the differences that exist between music and life. The stimuli that this group draws come directly from reality, it draws cues from reality; and from the street, clearly.
Demetrio Stratos
Much can be written about the AREA, starting with the explosive 1970s, explosive not only metaphorically unfortunately. Years of utopias, naked dances at Lambro Park, joy and revolution, breakup and fire, continuous struggle and molotovs at meals instead of red wine and drinking water. Very bad the epilogue with the bleak years of lead, but at the dawn of the 70s, the era of AREA's creative scoribande, many creative seeds flourished and after half a century are still there intact with theirbeautiful colors. Our people come together in a cross-cutting and incendiary musical blend that contemplates jazz and free, fusion, but also extreme electronica, experimentalism and improvisation. There is revolution, but there is also a lot of music with outstanding artists of rare creative power.
Immediately Demetrio Stratos, the man of a thousand and one voices, capable of unique vocal acrobatics, experimented with the group and as a soloist, Giulio Capiozzo a volcanic and creative drummer famous for his love of odd times, Paolo Tofani on guitars, Patrizio Fariselli on keyboards and synthesizers, capable of extreme experimentalisms worthy of international prominence and after the first record comes Ares Tavolazzi on bass with funkeggiante lines that move buttocks and surroundings. Son musicians whose undoubted caliber has a following to this day either in memory for the departed or in fact with illustrious collaborations for those still on this planet.
To listen to them is to discover the total mingling of hitherto different and distant worlds: electronics bastardizing jazz, political singing that does not flatten itself into monotonous songwriting with its didactic and boring lyrics, but is inspired by the explosive Surrealist tradition and text as poetic gesture. Not red parish Marxism, now much rediscovered (sic), but anarchy and Artaud. The dog in the garden barks and Mr Pian Piano leans out of the kitchen worriedly: he's afraid of four-legged creatures... Barking one doesn't quite know what the beast is barking at, must he be excited because of the wind bringing distant odors of other cagnery? To know...
Or is it the wind of Area, of their unusual expressive power, that turns the pooch on? In a country where "as long as the boat goes, let it go," where too much disturbs and genuine ideas embarrass, Area was never a mass phenomenon, but an obscene and provocative presence, and despite looking to the street and what happens on the street, they elaborated a complex musical language, built on lyrics that were not immediate and with evocative images, but not easy or for distracted listening: beautiful and rich stuff. The label that published almost all of their sound research was Gianni Sassi's legendary Cramps records, and Area's first album was also the label's first, an original hothouse of talent including Battiato, Camerini, Finardi, Arti e Mestieri, Giusto Pio and precisely Area. There would be a whole Sanremo to do with this Cramps gang of lunatics.
It was a restless Milan this Milan of the 1970s where Area exploded, brooding in its belly a season of blood, but it was also caressed by a wind of unrepeatable creative power, anarchic, surrealist, feminist, in the mood to burn stale bourgeois conventions, igniting creativity even in the figurative arts with Boetti, Colombo, Spoerri, Gillo Dorfles, , Lea Vergine, Carla Lonzi, Nanni Balestrini, Ugo Mulas, Franco Vaccari and many others. There was a brainstorm going on, a lucid madness at work! Mr. Pian Piano arrives from the kitchen overloaded with sonic victuals, flambé guitars, synthesizer sauces, spicy screams and polyphonic warbles with odd-time eplosions. You need only CLICK HERE to drown in the atmospheres of Lambro Park amid the sounds of Area. In the space of your home we also allow you to get naked and if you really, really dance on the balcony giving air to the whole body to the face of the neighborhood.
Longing for something other than the revolutionary music of Area? Mr. Pian Piano's jukebox with all the musicians on our intriguing menu, as every Sunday, is at your complete disposal: classical, jazz, pop, rock, and ambient are there waiting for you. If you want to discover other monographs curated by Mr. Pian Piano of dozens and dozens (and dozens) of superb musicians, just settle in here: CLICK HERE, and the archive of monographs of great musicians in alphabetical order will magically open for you.
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