Il mio lavoro è essere un DJ e far ballare le persone, quindi se la gente balla, ho fatto il mio lavoro..
Jeff Mills
Un buon DJ guarda sempre il pubblico, guarda che tipi ci sono, guarda se funziona, comunica con loro, sorride. Un cattivo DJ ha lo sguardo basso, concentrato solo su quello che sta facendo per tutto il tempo, perso negli stessi gesti che ha provato da solo nella sua camera da letto.
Fatboy Slim
Qual è il senso artistico del dj? Bhé una ragione nobile e sacrosanta è far ballare, creare un intorno sonoro che vada ad interagire con i corpi e li scuota, li liberi dalla funzionalità per renderli estetici e rituali, sensuali e parlanti, in una parola felici. È una storia antica quella della musica e della danza, ben sintetizzata secoli prima di Cristo nel teatro greco, che aveva un luogo specifico dove si incontravano musica e danza in uno spazio preciso, l’orchestra, che mediava tra attori e pubblico, faceva da tramite. Oggi le discoteche sono il nuovo ambiente rituale per incrociare musica e corpi e che siano i 95 bpm dell’hip hop, 115, 120 della disco music, i 120, 130 dell’house, i 150 della techno o i 170 e oltre del drum&bass, il ritmo governa il rituale e non a caso anche il dj si deve sintonizzare su un genere per accordare tra loro bpm simili attraverso la sua manualità, l’abilità digitale o entrambe, come preferite. Una relazione primordiale tra chi balla e chi fa ballare, diretta ed in continuo divenire come dice con efficacia Fat Boy Slim. Un fuoco da alimentare.
Mi chiedo (e vi chiedo) se una selezione musicale in cui i brani si fondono tra loro sia possibile solo nel rituale della discoteca, del ritmo e della danza. Direi di no visto cosa circola su mixcloud. Possibile parlare di dj allontanandosi dalla stretta relazione con la danza, con il ritmo e con il corpo, per entrare in relazione con la mente o diventa altro? Una soundrack per la mente? Unire musiche, farle abbracciare, non è un’addizione matematica, ma in un certo senso è come girare un film da guardare bendati. Allora il dj può uscire dal rituale della danza ed entrare nel mondo astratto della mente?
Può esser sensato cercare di miscelare, al contrario di quel che accade in discoteca generi tra loro lontanissimi concepiti ad oltre mezzo secolo di distanza? Facendo incontrare musiche lontane si ottengono significati e sensazioni diverse da un ascolto separato? Forse, ma non ne sono sicuro, si possono aprire, anzi siano già aperti, nuovi orizzonti sonori dove si incrociano sensibilità lontane, tecnologie diverse, altri periodi storici. Passando dalla teoria alla pratica sperimentale vi ho organizzato una specie di viaggio che parte dal 1969, in pieno flowerpower e avanza in un viaggio nel tempo. Da un mondo dove si immaginava di sovvertire ogni convenzione e dall’India arrivavano sollecitazioni culturali nuove, lo yoga e forme di spiritualità alternative, fino ai suoni digitali e freddi dell’elettronica contemporanea: da un fiume di aspettative, quelle di quegli anni, alla disillusione contemporanea, dai Pink Floyd ai Future Sound of London, passando per la musica cosmica tedesca e il kraut rock ovvero band come NEU, Tangerine Dream e Popol Vuh.
Nel post alcuni video dei brani che ritroverete nel mix. Forse (ditemelo voi) il mix ha un denominatore comune in un’atmosfera vagamente psichedelica e spirituale? È stato interessante per me impastare composizioni dove chitarre e batterie, suoni elettrici ed acustici, incontrano le frequenze glaciali del digitale. Un viaggio nel tempo attraverso una concatenazione di stati di allucinazione? Ha senso creare film sonori? A voi la risposta. CLICCATE QUI per fare un viaggio sonoro che parte dal 1969 e arriva ai giorni nostri in un mix di un’ora. Molto gradito un vostro feedback sulle domande che sono sparse nel post o sulle impressioni all’ascolto del mix :)
Desiderate qualcosa di diverso dal mix cosmico di questa settimana? Il jukebox di Mr Pian Piano con tutti i musicisti e le musiciste del nostro intrigante menù è come ogni domenica a vostra completa disposizione: classica, jazz, pop, rock e ambient sono lì ad aspettarvi. Se volete scoprire in dono altre monografie curate da Mr Pian Piano di decine e decine e decine (e decine) di superbi musicisti vi basta accomodarvi qui:
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Dj mix: 1969 a freestyle selection.
My job is to be a DJ and make people dance so if people dance, I've done my job.
Jeff Mills
A good DJ is always looking at the crowd, seeing what they’re like, seeing whether it’s working; communicating with them. Smiling at them. And a bad DJ is always looking down at what they’re doing all the time and just doing their thing that they practiced in their bedroom
Fatboy Slim
What is the artistic sense of a DJ? Well, a noble and sacred reason is to make people dance, creating a sonic environment that interacts with bodies, shaking them, freeing them from functionality to make them aesthetic and ritualistic, sensual and expressive, in a word, happy. The story of music and dance is an ancient one, succinctly summarized centuries before Christ in Greek theater, which had a specific space where music and dance met in a precise location—the orchestra—mediating between actors and the audience. Today, nightclubs serve as the new ritualistic setting to intersect music and bodies, whether it's the 95 bpm of hip-hop, 115-120 bpm of disco music, 120-130 bpm of house, 150 bpm of techno, or 170 bpm and beyond of drum & bass. The rhythm governs the ritual, and the DJ must tune in to a genre to match similar bpm through their manual skills, digital ability, or both. The primal relationship between those who dance and those who make them dance is direct and constantly evolving, as effectively expressed by Fat Boy Slim. It's a fire that needs to be fueled.
I wonder (and asks) if a musical selection where songs blend together is possible only in the ritual of the nightclub, with rhythm and dance. They suggest that it might not be the case, given what circulates on platforms like Mixcloud. Can we speak of a DJ moving away from the close relationship with dance, rhythm, and the body to engage with the mind, or does it become something else? A soundtrack for the mind? Is it sensible to try to blend genres far removed from each other, conceived over half a century apart? Mixing distant music genres may yield different meanings and sensations compared to separate listening experiences. Perhaps, I’m not sure. Could it be possible to open, or have they already opened, new sonic horizons where distant sensibilities, different technologies, and other historical periods intersect?
Is it sensible to try to blend, contrary to what happens in nightclubs, genres that were conceived more than half a century apart? By bringing distant music genres together, can different meanings and sensations be obtained compared to separate listening experiences? Perhaps, but I’m not sure. Could it be possible to open, or have they already opened, new sonic horizons where distant sensibilities, different technologies, and other historical periods intersect? Moving from theory to experimental practice, I organized a kind of journey starting from 1969, during the height of the flower power movement, progressing through time. The journey goes from a world where conventions were imagined to be overturned, and cultural stimuli from India, such as yoga and alternative forms of spirituality, were emerging, to the digital and cold sounds of contemporary electronics. It's a journey from the expectations of those years to contemporary disillusionment, encompassing Pink Floyd, Future Sound of London, German cosmic music, and krautrock bands like NEU, Tangerine Dream, and Popol Vuh.
In the post, there are some videos of the songs that you will find in the mix. Perhaps (you will tell me), the mix has a common denominator in a vaguely psychedelic and spiritual atmosphere. Is it right? It has been interesting for me to blend compositions where guitars and drums, electric and acoustic sounds, meet the icy frequencies of digital. Is it a journey through time via a concatenation of hallucinatory states? Does it make sense to create sonic films? The answer is yours. CLICK HERE to take a sonic journey from 1969 to the present day in a one-hour mix. Your feedback on the questions scattered throughout the post or your impressions of the mix are greatly appreciated :)
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